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Floridia, morte di Thomas Tralongo: non c’è stata omissione di soccorso. Si indaga per omicidio stradale

La comitiva al seguito del carro non era autorizzata al trasporto eccezionale e di questo qualcuno dovrà rendere conto

Non risultano persone indagate, al momento, per la morte di Thomas Tralongo né si prefigura l’ipotesi di reato di omissione di soccorso. Questo è quanto sarebbe emerso in merito alla morte del giovane chef rimasto vittima, venerdì scorso, di un incidente stradale a Floridia in contrada Muraglia di Miele. Il giovane, che rientrava a casa dopo il turno di lavoro, è andato a sbattere con il proprio scooter contro un carro allegorico che percorreva la strada in direzione opposta trainato da un trattore.

A 4 giorni dallo scontro inizia a delinearsi la dinamica dei fatti: secondo le prime ricostruzioni pare che al seguito del carro ci fossero almeno 5 persone, pare addirittura 8, di cui 3 sul trattore, e gli altri sulle auto “di scorta”, una che viaggiava davanti, e i cui occupanti non avrebbero visto arrivare lo scooter di Thomas, e almeno una dietro il carro. Dopo l’impatto alcuni di loro sarebbero scappati via mentre uno ha chiesto l’intervento del 118 ma avrebbe raggiunto gli amici prima dell’arrivo dell’ambulanza. Questo farebbe decadere quindi, l’ipotesi dell’omissione di soccorso.

Resta ancora molto da chiarire, comunque, in merito a quanto accaduto quella notte, se il giovane chef sia morto sul colpo o se sia rimasto agonizzante sull’asfalto. Questi dubbi saranno probabilmente chiariti dall’autopsia che sarà eseguita oggi pomeriggio dal medico legale Francesco Coco, mentre resta ancora irrisolta la questione delle responsabilità per una vita spezzata.

Di certo la comitiva al seguito del carro non era autorizzata al trasporto eccezionale e di questo qualcuno dovrà rendere conto, inoltre, sebbene al momento nessuno risulti iscritto nel registro degli indagati, la Procura sta ancora cercando di stabilire la responsabilità per questo omicidio stradale.


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