Antonio Caccamo è il nuovo presidente del Consiglio comunale di Floridia. Ieri sera la votazione, seguita a un acceso dibattito, ha chiuso, finalmente, la questione dopo il rinvio approvato venerdì scorso in seguito alle difficoltà della maggioranza di trovare l’accordo sul nome. Accordo che, in realtà, è mancato anche ieri sera tanto da dover cedere la seconda carica istituzionale della città all’opposizione. Caccamo, 44 anni, al quarto mandato consecutivo, è stato eletto con 9 voti: 5 arrivati dai colleghi delle liste che hanno sostenuto Orazio Scalorino alle elezioni (Enzo Di Mauro, Mario Bonanno, Gaetano Vassallo, Graziano Tralongo e lo stesso Caccamo), 1 dal consigliere anziano, eletto con Limoli, Marco Carianni, e 3 dai consiglieri di Cambiala e Riparti (Davide Gozzo, Sandro Beltrami e Angelo Guardo), mentre il quarto consigliere delle liste di Salvo Burgio, Fabiana Gallo, ha votato scheda bianca così come gli altri 5 della maggioranza (Tiziana Bordonaro, Marco Cianci, Peppe Tata, Rosalba Piricò, Angelo Carpinteri) e Monica Infalletta del Movimento 5 Stelle.
A Davide Gozzo, invece, la vicepresidenza, con 11 voti a favore e 5 schede bianche.
Un voto, quello di ieri sera, che ha sciolto ogni dubbio sulle difficoltà della maggioranza che, così, si è ufficialmente spaccata in due. “Oggi ho stabilito un primato – ha ammesso ironico il primo cittadino Gianni limoli durante l’assise cittadina –, ho perso sei Consiglieri comunali alla prima seduta consiliare. Venerdì abbiamo assistito a qualcosa di strano, la mia proposta è stata accolta dalla minoranza e non dalla maggioranza, perché c’è qualcuno che vuole sempre di più. Ma ci sono regole importanti di apparentamenti, ma anche di amicizia e non si può, all’improvviso, abbandonare tutto. La scelta di parlare con l’opposizione l’ho fatta con voi, siete stati voi a darmi mandato, non mi sono mai mosso in segreto. Non ho paura di dimettermi se dovessero mancare le condizioni di governabilità”.
In una sala consiliare gremita all’inverosimile, ieri sera è andato in scena il secondo, e ultimo si spera, atto di una sceneggiata che ha raccolto fischi e applausi. Come in un teatro il pubblico, che non è riuscito a rispettare, o forse a comprendere, l’istituzionalità del luogo e si è lasciato andare manifestando le proprie idee nonostante i ripetuti inviti alla cama da parte del presidente.
E se per il sindaco con l’elezione di Caccamo “ha vinto Floridia” per i Consiglieri Bordonaro e Cianci, invece, ieri “abbiamo assistito alla fine della democrazia – scrivono in una nota congiunta –, si sono fatti accordi e come al solito sono stati tenuti nascosti ai Consiglieri che poi avrebbero dovuto votarli. Noi non accettiamo ricatti da persone che professano di essere libere e che invece limitano la libertà di altri con le loro imposizioni. Credevamo di esserci candidati in un movimento che includesse persone di varia ideologia, destra, centro, sinistra, uniti da un progetto comune per la città e in cui si potesse esprimere liberamente il proprio pensiero, invece veniamo ingabbiati in logiche partitiche che non ci appartengono e veniamo coinvolti senza saperlo in un giro di segreterie provinciali, regionali, e in un bellissimo colpo grosso ben riuscito dallo schieramento Scalorino. Prendiamo atto di questa nuova bella maggioranza, alla fine Burgio, Scalorino e Limoli sono diventati tutti parenti e, come si dice… vissero felici e contenti”.
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