La tutela dell’ambiente rientra tra i compiti ai quali la Guardia di Finanza è istituzionalmente preposta. Proprio in tale ambito che si è estrinsecata l’attività delle Fiamme Gialle della Tenenza di Lentini, in esecuzione di un articolato piano di controllo del territorio, coordinato e diretto dal Comando Provinciale di Siracusa e dalla Compagnia di Augusta, che ha eseguito una serie di interventi nei Comuni di propria competenza finalizzati alla tutela del territorio e dell’ambiente.
Dopo un’intensa attività d’indagine, gli investigatori, hanno individuato alla periferia del centro abitato di Francofonte tre depositi di circa 500 mq al cui interno erano custoditi circa 10.000 pezzi di parti meccaniche, elettriche e di carrozzeria di autoveicoli usati. Il gestore dell’illecita attività di commercializzazione non è stato in grado di esibire alcuna autorizzazione alla vendita né tantomeno la documentazione comprovante la lecita provenienza dei pezzi meccanici. La normativa vigente infatti impone ai proprietari di autovetture di consegnare, ai fini della rottamazione, l’autovettura presso un centro di raccolta autorizzato o ad un concessionario per la successiva consegna al centro di raccolta. Solo l’autodemolitore autorizzato potrà, successivamente alla messa in sicurezza dell’autoveicolo eseguendo una serie di obblighi, commercializzare i pezzi di ricambio.
I militari della Tenenza di Lentini hanno proceduto al sequestro dell’intera area e di quanto rinvenuto trattandosi di illecita commercializzazione in violazione all’art. 13 della Decreto Legislativo n. 209/2003 e ricettazione (art. 648 del C.P.). Il responsabile tale A.G. di anni 45 è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Siracusa. “A prescindere dall’aspetto, pur sempre importante, strettamente legato alla tutela ecologico/ambientale, per garantire un’idonea salvaguardia del territorio e della salute pubblica” – commenta il Comandante Provinciale – “saranno altresì intrapresi puntuali riscontri contabili onde verificare la correttezza della commercializzazione dei prodotti in questione dal punto di vista fiscale. E’ questo, infatti, un segmento di mercato che desta non poche preoccupazioni sia in termini di gettito tributario che di potenziale provenienza illecita degli stessi.
Accade, infatti, sovente che il settore sia “inquinato” da merce acquisita illegalmente, la cui matrice spesso ha origine da furti su commissione ai danni di ignari cittadini, che non solo vengono privati di propri beni ma che, paradossalmente, si rivolgono, inconsapevolmente, ad un mercato che sostanzialmente “ricicla” pezzi agli stessi precedentemente sottratti”.
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