“La progressiva affermazione del “Made in Italy” agroalimentare anche nei mercati internazionali è purtroppo andata di pari passo con attività illegali: contraffazione e sofisticazione di prodotti enogastronomici, di etichettatura e di marchi di tutela, incluso il traffico transfrontaliero dei prodotti con marchio Made in Italy, contraffatti o alterati che hanno gravi e concrete ripercussioni nei confronti dei produttori italiani, del tessuto sociale e della salute dei consumatori. Il falso Made in Italy, come riportato da Coldiretti nel 2023, riguarda un giro d’affari di oltre 120 miliardi di euro, il doppio in termini economici delle esportazioni di cibo e bevande nazionali. Di fronte a questa preoccupante situazione appare indispensabile che tutti gli organismi istituzionali di settore siano coinvolti e facciano squadra per contrastare i fattori che alimentano queste pratiche illegali”.
Lo ha affermato il deputato Jacopo Morrone, presidente della ‘‘Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e ad altri illeciti ambientali e agroalimentari’, intervenendo all’incontro intitolato ‘Contrasto alle agromafie’ che si è svolto al ‘Siracusa International Institute’ nell’ambito delle iniziative organizzate per il G7 Agricoltura e Pesca che si terrà a Siracusa dal 26 al 28 settembre.
Dopo aver evidenziato come “attività illecite di piccole e grandi organizzazioni criminali pervadano il comparto agricolo e la filiera alimentare, dalla produzione, alla trasformazione, al trasporto, alla commercializzazione, alla vendita al pubblico”, puntando a ”condizionare il mercato stabilendo i prezzi e riuscendo facilmente a riciclare denaro sporco” e a ‘drenare risorse e incentivi pubblici”, Morrone ha evidenziato il ‘ruolo rilevante dell’attività della Commissione parlamentare sul piano dell’analisi dei dati e della conoscenza di questi fenomeni criminali, in modo da elaborare un quadro di riferimento rigoroso da cui possa prendere spunto il legislatore nell’elaborazione di norme sempre più adeguate”.
“La Commissione, a questo proposito, ha già attivato tra gli altri un filone d’inchiesta sull’agroalimentare che si occuperà in particolare del sistema di etichettatura e tracciabilità nelle filiere agroalimentari alla luce della normativa comunitaria e nazionale; del contrasto alla contraffazione e alla sofisticazione alimentare e del relativo regime sanzionatorio; delle problematiche connesse all’importazione di prodotti agricoli provenienti da Paesi terzi dove non sono in vigore gli stessi regolamenti produttivi e sanitari italiani, con conseguente pericolo di dumping economico e in primis di danno alla salute del consumatore. C’è dunque un enorme lavoro che ci aspetta – ha concluso Morrone – che deve escludere ogni eccesso retorico, ideologico e utopistico, ma deve individuare le priorità per rafforzare l’attività di prevenzione, contrasto e repressione in un settore così strategico per l’economia nazionale, per la salute e per la tutela dell’ambiente”.
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