“Non esistono risorse elevate o scarse, esistono risorse adeguate al fine”. Così il guardasigilli Carlo Nordio, durante il dibattito con la prima presidente della Corte di cassazione Margherita Cassano e il presidente del Cnf Francesco Greco, organizzato questa mattina al teatro comunale di Siracusa. Intervenuto in videocollegamento, il Ministro si è confrontato con i vertici di magistratura e avvocatura sull’efficienza della giustizia.
“Noi possiamo domandarci – dice il Ministro – se il numero dei magistrati, circa 10mila, che colmeremo negli organici prima della fine del 2026, sia sufficiente, ma la domanda è: lo è per i fini che ci proponiamo? Così vale per gli amministrativi, per la polizia penitenziaria”. Per il Guardasigilli, il problema è che, nel settore giustizia, manca uno studio comparativo – “manageriale” -, sul rapporto tra mezzi e obiettivi, tra budget e target.
“Nessuno ha mai fatto calcoli del tipo: quanto può durare un processo civile? Quanti processi civili esistono in Italia? Quanto tempo impiega in media un magistrato per risolvere una questione senza ricorso alla mediazione? Sulla base di questi elementi possiamo dire quanti sono i magistrati, gli amministrativi che servono per un tot di cause. Se i numeri non tornano, o si aumenta il numero dei magistrati – il budget -, o si diminuisce il numero dei contenziosi – il target”.
Ma per oliare la macchina della giustizia, c’è bisogno dell’apporto di tutti. “Siamo in continuo contatto con gli avvocati, ma anche con l’Anm, con la quale – prosegue il Guardasigilli – abbiamo trovato un accordo: tenere da parte le questioni divisive e concentrarci su quelle comuni, sulle quali abbiamo trovato delle convergenze”.
Spazio poi alle riflessioni sull’inserimento dei legali in Costituzione e sulla riforma dell’ordinamento forense. Dopo aver ribadito l’essenzialità di questa figura nella cultura della giurisdizione, il Guardasigilli sottolinea: “credo ci sia spazio in questa legislatura per introdurre l’avvocato in Costituzione, purché vi sia convergenza di forze politiche, ma non vedo perché non dovrebbe esserci”.
Quanto all’aggiornamento dell’ordinamento forense, esso “sarebbe secondario” rispetto alla modifica costituzionale, che è prioritaria; “se questo avvenisse, tutto il resto procederebbe de plano“, conclude Nordio.
Il dibattito, dal titolo “La giustizia oggi. È giusta la legge? È giusto il processo?”, è stato organizzato dal Consiglio nazionale forense, dall’Unione dei fori siciliani e dal Consiglio dell’ordine degli avvocati di Siracusa.
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