Ancora una volta Michelin premia la nostra provincia e lo fa inserendo nella Guida dedicata ai migliori hotel d’Italia ben 5 rappresentanti tra Siracusa e Noto, assegnando loro una “Chiave”, simbolo che sta all’hotellerie come le famose stelle stanno alla cucina.
Gli ispettori Michelin hanno curato una selezione di hotel che conta oltre 7000 strutture in 125 Paesi. Ogni hotel rappresenta un’eccellenza in termini di design, architettura, servizio e personalità ma, proprio come accade con le Stelle per i ristoranti, le Chiavi MICHELIN, da una a tre, premiano il meglio del meglio.
La Sicilia è così uno “scrigno di tesori”, così come riporta proprio il sito delle Guide Michelin. Dove si legge che “negli ultimi 4-5 anni, però, lo sviluppo turistico ha visto affermarsi un nuovo trend: la riscoperta della magnifica Sicilia rurale, dei suoi bagli e dei suoi casali. La costa sud-orientale, dalle pendici dell’Etna fino al Val di Noto, si rivela come uno scrigno di luoghi unici, immersi nel silenzio e lontani dalla frenesia delle spiagge affollate. Sono veri e propri luoghi dello spirito, dove il fascino bucolico si intreccia con i colori e i sapori mediterranei, dando vita a un mix irresistibile”.
Ed ecco che sono 5 le strutture che hanno guadagnato una “Chiave”, 3 a Noto e 2 a Siracusa. Di queste, due hanno ottenuto per la prima volta il riconoscimento. Vediamole.
Siracusa è presente con Lùme, in Ortigia, una delle due novità di quest’anno. Un “raffinato B&B di sole sei camere, creato da un albergatore parigino innamorato della città. La struttura, che unisce l’atmosfera accogliente di una casa privata a un’eleganza sobria e contemporanea, riflette lo spirito caldo e luminoso della città”, e con Donna Coraly Country Boutique Hotel, “la storica tenuta di San Michele, risalente al XIV secolo.. dove alcuni edifici secondari, un tempo destinati agli alloggi dei braccianti agricoli, sono stati trasformati con cura in eleganti sistemazioni per gli ospiti e anche le parti più recenti del relais sono state progettate in uno stile perfettamente in sintonia con il contesto: un equilibrio armonioso tra influenze architettoniche storiche e elementi di design contemporaneo”.
Tre le strutture a Noto. Country House Villadorata, che “nasce dal recupero di un antico insediamento rurale di fine Ottocento, oggi trasformato in un eco-resort immerso in 23 ettari di campagna coltivata secondo i principi dell’agricoltura biodinamica. Ulivi secolari, mandorli, agrumi e un piccolo vigneto disegnano il paesaggio naturale della tenuta, da esplorare lungo piacevoli sentieri” ed è anche la controparte campestre dell’elegante Seven Rooms, anche lui con una “chiave” e che si trova a Palazzo Nicolaci, in centro a Noto.
Seven Rooms che “oggi uno degli edifici più rappresentativi della città, celebre per le sue fantasiose mensole reggibalcone che si ammirano dalla via Nicolaci. È proprio in questa sontuosa dimora che si trova Seven Rooms Villadorata, un luogo capace di essere maestoso senza mai risultare formale o eccessivo. L’imprenditrice Cristina Summa ha saputo trasformare lo storico palazzo in una residenza di charme calda, accogliente e curata nei minimi dettagli, dove l’opulenza del barocco si fonde armoniosamente con elementi di design contemporaneo”.
Festeggia una “chiave” per la prima volta Masseria della Volpe, un “edificio del 19esimo secolo sapientemente restaurato li racchiude tutti piacevolmente. Situata in una verdeggiante zona a sud-est di Rosolini, Masseria della Volpe è un bell’esempio di dolce vita siciliana; con vigneti a vista, colline calcaree in una direzione e il sereno s Mar Ionio in un altro, sembra la definizione di paradiso”.
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