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I sindaci di Siracusa e Ferla tra gli oltre 1.300 che hanno firmato l’appello a Draghi: “continui l’esperienza di Governo”

Per oggi è previsto che anche altri sindaci della provincia possano sottoscrivere l'appello, ma c'è anche chi dice "no"

Ci sono anche il sindaco di Siracusa, Francesco Italia e quello di Ferla, Michelangelo Giansiracusa, tra gli oltre mille primi cittadini che hanno sottoscritto l’appello al premier Draghi. Nei giorni che attendono il mercoledì che deciderà definitivamente il futuro del Governo, oltre 1000 sindaci, infatti, sono scesi in campo per provare a trattenere Mario Draghi sulla poltrona di Palazzo Chigi in nome della stabilità. Una sorta di “raccolta firme” che ha preso il via dal sindaco di Firenze, Dario Nardella e che in 48 ore ha raccolto oltre 1.300 adesioni. Si tratta di un lungo elenco che va dalle grandi città ai piccoli comuni, con una rappresentanza di diverse forze politiche e liste civiche, anche di centrodestra.

Noi Sindaci – si legge nel documento -, chiamati ogni giorno alla difficile gestione e risoluzione dei problemi che affliggono i nostri cittadini, chiediamo a Mario Draghi di andare avanti e spiegare al Parlamento le buone ragioni che impongono di proseguire l’azione di governo. Allo stesso modo chiediamo con forza a tutte le forze politiche presenti in Parlamento che hanno dato vita alla maggioranza di questo ultimo anno e mezzo di pensare al bene comune e di anteporre l’interesse del Paese ai propri problemi interni”. “Ora più che mai abbiamo bisogno di stabilità“.

Parole pienamente condivise dal sindaco di Siracusa, Francesco Italia, secondo cui è indispensabile il sostegno al Governo Draghi “perché ha una credibilità e una statura personale e politica che al momento è di grande importanza non solo per le questioni internazionali ma anche per il contesto socio economico del Paese: dal Pnrr all’approvvigionamento energetico.”

Per il sindaco di Siracusa, inoltre, in questo momento storico è necessario avere un governo di unità nazionale “che possa mettere mano alle riforme di cui il nostro Paese ha estremo bisogno e alle quali il Governo stava lavorando, come il salario minimo e l’abbattimento del cuneo fiscale solo per citarne alcune. Trascinare in questo momento il Paese in una campagna elettorale divisiva – conclude Italia – è da irresponsabili, e per me si deve fare il possibile affinché ciò non avvenga. È il momento di fare scelte per il bene comune volte alla solidità del Paese e non il proprio piccolo tornaconto di partito.”

Di tenore simile anche le parole di Michelangelo Giansiracusa, secondo cui la stagione del governo Draghi non può concludersi adesso, in quanto l’attuale premier “è garanzia di credibilità e di certezza del buon governo. Considerando che stiamo affrontando una delle sfide più epocali come quella del Pnrr, porre una battuta d’arresto a questo processo porterebbe a ovvie e nefaste conseguenze. Una condizione che proprio non possiamo permetterci.”

Ma la lista dei sindaci potrebbe non finire qui. Infatti nel pomeriggio di ieri è stato avviato un vero e proprio “tam-tam” nella chat dei sindaci del Siracusano per raccogliere nuove adesioni. Un’iniziativa portata avanti dal sindaco di Augusta, Giuseppe Di Mare e che avrebbe subito trovato sponda nei colleghi di Palazzolo, Salvatore Gallo, in quello di Melilli, Giuseppe Carta e in quello di Canicattini, Paolo Amenta. Di diverse vedute – anche per appartenenza politica – il sindaco di Avola, Rossana Cannata (Fratelli d’Italia ha contestato apertamente l’iniziativa). Ma il suo potrebbe non essere l’unico “no”.


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