Riportiamo integralmente il comunicato stampa del capogruppo provinciale de PD Crmelo Spadaro: “Assumere l’iniziativa per ridurre i costi della politica appare lodevole e meritevole di un sostegno pieno e condiviso. Il recente disegno di legge di iniziativa governativa, sembra andare verso la direzione giusta come ad esempio, a titolo meramente esemplificativo, quella che intende eliminare alcuni consigli circoscrizionali, spesso inutili doppioni dei consigli comunali.
Tutto insomma apparentemente condivisibile ma che implica legittimi dubbi che rasentano addirittura la credibilità dello stesso provvedimento dal momento in cui tale disegno non prevede la riduzione delle indennità percepite dai 90 deputati che siedono al Parlamento siciliano. Contenere infatti i costi per le Province ed i Comuni appare riduttivo ed in alcuni casi addirittura demagogico.
La giustificazione dell’Assessore Scoma condizionata da una procedura di urgenza per adeguarsi alla finanziaria nazionale non appare parimenti accettabile constatato che neanche il Parlamento nazionale ha previsto o intende provvedere alla riduzione delle indennità percepite dai Nostri deputati e Senatori. In questi ultimi anni, tutti si sono intestati una battaglia condivisibile nel principio, quella cioè di affermare, tra mille difficoltà, il criterio della meritocrazia nella Pubblica Amministrazione.
Come logica conseguenza c’è da chiedersi come mai questo principio non debba valere anche per i Nostri deputati regionali che ad onor del vero almeno sono stati eletti e non nominati come i deputati nazionali. Quale è il merito, il rendimento, la presenza ed il numero delle leggi approvate dall’Assemblea Regionale Siciliana?
Con quale risultato e quanto tempo dedicano i Nostri super votati deputati alla vita parlamentare? E’ mai paragonabile il Loro impegno a quello di un qualsiasi Sindaco o Presidente di Provincia?
La riduzione dell’indennità di un deputato siciliano non può essere approvata perché parametrata al Senato della Repubblica e prevista inoltre da una norma dal rango costituzionale. Questa è la ridicola giustificazione di chi si trincera dietro un principio autogarantista ed autoreferenziale. Quale norma vieterebbe la riduzione dell’indennità per i deputati siciliani ?
Indennità che supera complessivamente i 15 mila euro al mese. Quale conflitto costituzionale si determinerebbe se, ad esempio magari all’interno di una di quelle leggi omnibus, tanto care all’Assemblea Regionale Siciliana, venisse introdotta una norma che preveda una indennità non superiore ad ¼ di quella percepita dal Presidente della Regione. Una norma insomma simile a quella già in vigore in quasi tutte le Province ed i Comuni siciliani.”
Alla Luce di tali considerazioni e constatata la diffusa percezione nella opinione pubblica dei privilegi goduti da una esclusiva ed elitaria classe politica sempre più autoreferenziale, dal prossimo mese di Novembre partirà in tutta la provincia di Siracusa una raccolta di firme che indirizzeremo al Presidente della Regione Siciliana on. Lombardo ed al Presidente dell’Assemblea Regionale on. Cascio, con una sola e chiara richiesta: il taglio, anche per i deputati siciliani dell’indennità percepita.
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