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Il centro Hera tra prevenzione e salute riproduttiva: come preservare la fertilità

Cosa si può fare, nella vita quotidiana, per prendersi cura di sè stessi e quindi fare prevenzione ogni giorno? La risposta è da ricercare nello stile di vita e nel non sottovalutare piccoli segnali

Prevenzione. È la parola d’ordine in tema sanitario ed è un argomento sul quale si cerca sempre più di sensibilizzare l’opinione pubblica.

Mentre ottobre è noto come il mese della prevenzione del tumore al seno, un tema che coinvolge moltissime donne, c’è un’altra forma di prevenzione di cui si parla ancora poco: quella legata alla salute riproduttiva. Proprio di questo si occupano, ogni giorno, la responsabile centro Hera, Giuseppa Fuggetta, e Placido Borzí, ginecologo ed esperto della medicina della riproduzione.

Nonostante i progressi scientifici, la cultura attuale, influenzata in parte da retaggi religiosi e sociali, non dà abbastanza spazio al tema della preservazione della fertilità.

L’argomento è diventato sempre più rilevante in tempi in cui, prima gli studi, e poi le “tappe” lavorative spingono molte persone a posticipare il desiderio di genitorialità. Si discute di social freezing, la crioconservazione degli ovociti, una pratica che permetterebbe di preservare la fertilità femminile per un futuro non immediato, ma è una scelta che ancora poche donne intraprendono.

Diverso è il caso delle pazienti oncologiche, per le quali la crioconservazione potrebbe rappresentare una speranza dopo le cure. Tuttavia, anche in queste situazioni, la priorità viene spesso data alla diagnosi e alla terapia, rischiando di mettere in secondo piano l’importanza della fertilità post-trattamento. Ma cosa si può fare, nella vita quotidiana, per prendersi cura di sè stessi e quindi fare prevenzione ogni giorno? La risposta è da ricercare nello stile di vita e nel non sottovalutare piccoli segnali, in particolare per la donna.

“Intanto la prima cosa da evitare è il fumo, così come l’alcol e una vita molto sedentaria – dice la dottoressa Fuggetta – E poi sicuramente sottoporsi a tutti i controlli per le malattie sessualmente trasmissibili perchè queste possono abbassare il livello di fertilità. E infine non sottovalutare piccoli segnali nel corpo femminile come una mestruazione molto dolorosa e altri fastidi durante il mese”.

Accanto alla carente informazione che andrebbe fatta in età giovanile “addirittura nelle scuole“, spiega Fuggetta, c’è anche un fatto prettamente economico e di carenze strutturali sanitarie. “In Sicilia – sottolinea Borzì – la sanità pubblica ha molte carenze, e il privato ha cercato di riempire questo vuoto, ma con costi diversi”.

Insomma, parlarne è certamente importante, ma probabilmente non basta. Intanto anche nel mondo dei social alcuni personaggi famosi cercano di abbattere il tabù. “Ho detto a mia figlia: ‘quando hai 21 anni ti regalo il social freezing, così non ci pensi più, ti fai la tua vita e quando vuoi una gravidanza hai già tutto il necessario”, ha detto in una diretta Instagram Bianca Balti, parlando con i follower della procedura che consente la crioconservazione degli ovociti per accedere eventualmente alla procreazione assistita. I social che, specchio della società, qualche volta veicolano messaggi positivi.


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