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Il “Drago Alato” Di Emilio Prazio Da Palermo Torna A Siracusa

Stamane il dirigente generale del Servizio tutela e acquisizioni dell’Assessorato regionale ai Beni culturali, dott. Vincenzo Emanuele, ha annunciato al Presidente del Consiglio provinciale, Michele Mangiafico, che il “Drago Alato”, opera dello scultore del ferro battuto Emilio Prazio, farà ritorno a Siracusa.

L’artista mellilese, che si dedicò fin dalla tenera età, alla lavorazione del metallo, fu un’icona della scultura del primo Novecento, lasciando il segno non solo nella sua terra d’origine, ma anche nel nord Italia, a Bologna, dove ha vissuto per un decennio.

A proposito del suo sinuoso “Drago Alato”, “Non veniamo incontro solo alla volontà della figlia Adriana, che in questi anni ha effettuato un’organica ricognizione dei lavori del padre e li ha portati alla conoscenza di un vasto pubblico – spiega il Presidente Mangiafico – ma veniamo soprattutto incontro all’apprezzamento per le opere dell’artista da parte di tutta la comunità siracusana e alla possibilità che attraverso una sala espositiva provinciale, la sua opera possa essere apprezzata da chiunque visiti il nostro territorio”.

L’opera, lavoro in ferro massiccio fucinato e scolpito, del peso di 65 kg, premiata all’esposizione di Firenze del 1926 e a quella di Bologna del 1927, si trovava presso gli uffici dell’Assessorato regionale all’Industria e per volontà dello stesso Mangiafico, era stata richiesta in comodato lo scorso 3 marzo affinché la cittadinanza siracusana e quanti visitano la provincia potessero fruire di questo bene culturale. Ricevuto il parere favorevole della Sovrintendenza ai beni culturali di Palermo nel mese di maggio e trasmesse in seguito le planimetrie dei locali che ospiteranno l’opera e i relativi sistemi di sicurezza, oggi è arrivato l’ok definitivo.

Nell’ambito delle attività culturali della Provincia Regionale di Siracusa, è stata infatti concordata la sistemazione dell’opera, che nei prossimi giorni verrà materialmente trasferita a Siracusa, nella sala espositiva del Palazzo del Governo in via Roma 31, in attesa di poter far parte di un’esposizione permanente di opere di arte contemporanea.


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