Nonostante un lieve malessere fisico, il sindaco Pippo Gianni ha partecipato con energia a un’intervista (in collegamento) ai microfoni di Siracusa News, toccando alcuni dei temi più caldi dell’attualità amministrativa e politica non solo di Priolo Gargallo: dal bilancio comunale alla crisi industriale, passando per la sanità e la costruzione del nuovo ospedale di Siracusa. Lasciandosi andare anche a una promessa che sa di avvertimento politico: “se mi dovessero sfiduciare, mi ricandiderò”.
Approvato non senza polemiche, infatti, il bilancio del Comune di Priolo ha confermato una frattura evidente tra il primo cittadino e l’opposizione, in particolare con i consiglieri del Movimento per l’Autonomia. Gianni ha parlato di “ostruzionismo tattico” che avrebbe fatto perdere tempo prezioso e compromesso alcuni finanziamenti. “Il bilancio era pronto da dicembre, ma per motivi tattici hanno fatto slittare tutto di tre mesi. Questo ha causato danni ai cittadini”, ha dichiarato. Il primo cittadino ha anche respinto con forza l’accusa di voler sottrarre risorse al sociale: “Loro volevano togliere soldi agli anziani e ai disabili per metterli sui canili. Io ho una visione diversa. Il sociale va rafforzato, non indebolito”.
In realtà i consiglieri comunali di Priolo Gargallo del MPA Diego Giarratana (capogruppo), Giuseppina Valenti, Manuel Pinnisi, Generosa Scuotto, Manuela Mannisi, Luca Campione e Mariangela Musumeci (Siamo Priolo) hanno già replicato al sindaco ritenendolo l’unico responsabile del ritardo nell’approvazione del Bilancio comunale, accolto, sebbene a seguito di emendamenti, grazie ai consiglieri comunali di opposizione non avendo l’amministrazione comunale i numeri necessari in aula per l’approvazione.
Da qui, infatti, il dubbio sulla tenuta della maggioranza e il rischio di una mozione di sfiducia, ma Gianni ha risposto con fermezza: “Non temo la sfiducia. Se mi sfiduciano, mi ricandido. Non permetterò a nessuno di mortificare la mia storia politica”. Ha anche precisato che, al momento, ha scelto di avere solo quattro assessori su cinque: “Non è obbligatorio nominarne cinque. Al momento risparmiamo risorse pubbliche”.
Durissimo il giudizio sulla gestione della zona industriale. Il sindaco ha espresso scetticismo sul piano di transizione di Eni e ha accusato il governo regionale e quello nazionale di mancanza di visione: “Ogni settimana si parla di una cosa diversa: Ias, Syndial, Isab, Eni, ma manca un progetto complessivo. La zona industriale ha dato tanto allo Stato. Ora servono risposte concrete”. Ha ricordato anche l’importanza economica del polo petrolchmico: “Stiamo parlando di 15 mila posti di lavoro e 50 mila bocche da sfamare. Senza contare diversi miliardi di euro di prelievo fiscale che ogni anno lo Stato incassa da questo territorio”.
Gianni non ha nascosto la propria frustrazione per i ritardi nella realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa. “Da presidente della Commissione Sanità avevo già stanziato 140 miliardi di lire nel 1994. Dopo 30 anni, siamo ancora a discutere di dove prendere 20 milioni per le attrezzature”. Secondo il sindaco, mancano visione e programmazione. Ha anche criticato la parcellizzazione dei servizi sanitari: “Non possiamo continuare a spezzettare i reparti. Questo porterà solo disfunzioni e ritardi nelle cure. Serve una rete ospedaliera chiara e funzionale”.
In chiusura, Gianni ha lanciato un appello a tutti i livelli istituzionali: “Serve un documento condiviso tra sindaci, deputati e comitato provinciale da inviare al Presidente della Regione, al Ministro della Salute, al Governo nazionale. Non si può continuare a vivere alle spalle della provincia di Siracusa. Noi abbiamo dato tanto, è ora che ci venga restituito qualcosa”. E ha concluso con una frase emblematica: “Io non ho paura. Mi guardo allo specchio e so di aver fatto tutto il possibile per questa terra. Ora tocca agli altri fare la propria parte”.
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