Riposato no, ma rilassato sì. E con una camicia bianco e azzurra che richiamano i colori del Siracusa. Salvo Montagno oltre a godersi il successo dei play off che riporta gli “azzurri” in serie D, si gode anche le ultime ore da presidente. Stamattina, infatti, con una serie di atti notarili sono stati messi nero su bianco quelli che saranno i nuovi assetti societari. Ricci sarà il nuovo presidente con il 51% delle quote, Montagno avrà il ruolo di amministratore delegato e insieme con Fabio Manservigi – quest’ultimo appena entrato in società – avrà il 49% delle azioni della neo costituita Srl.
“Come dichiarato in occasione dell’ultima conferenza stampa abbiamo dato seguito a un impegno preso nel mese di febbraio – ha detto Montagno -, cioè quello che Ricci a fine campionato diventasse presidente della società, con me nel ruolo di amministratore delegato. Con Ricci fino a oggi tutte le attività sono state condivise, questa mattina abbiamo firmato tutti gli atti dal notaio, ratificando anche l’ingresso in società di Fabio Manservigi. Ovviamente sono stati stipulati anche patti parasociali su alcuni temi importanti che regolano la vita della società, con decisioni che devono essere prese da una maggioranza qualificata. Il tutto sempre per il bene del Siracusa“
Insomma, oltre ad ampliare la base sociale avete messo per iscritto regole chiare per garantire maggiore stabilità alla società?
“Siamo una società di capitale e così com’è giusto che sia andava regolamentata. Tra qualche giorno ci sarà l’ufficializzazione di Ricci presidente e io Ad con potere di firma“.
Quello che ha stupito maggiormente è stata la “trasformazione” di Ricci, che inizialmente sembrava molto abbottonato, mentre nelle ultime uscite lo abbiamo visto molto partecipe durante le partite.
“Ricci si è lasciato trascinare dal mondo Siracusa. Domenica era in panchina ma mi ha promesso che sarà l’ultima volta perché rischia di farsi buttare fuori ogni settimana (ride, nrd). È diventato un ultras della società, perché chiunque viene a Siracusa si innamora di questa città e di questa società. Con me ha un ottimo rapporto anche se ci sono state discussioni animate, ma tra persone per bene riusciamo sempre a trovare una soluzione per il bene del Siracusa”
Riavvolgendo il rullino della stagione, si è partiti male per poi aggiustare il tiro e chiudendo in crescendo con il successo dei play off?
“Gli unici play off fin qui vinti da Siracusa sono stati quelli con la monetina e noi abbiamo sfatato questo tabù. Siamo stati bravi perché a dicembre eravamo a 11 punti dalla Nuova Igea Virtus. Lì potevamo mollare e preparare la nuova stagione, perché degli errori li abbiamo fatti e mi assumo queste responsabilità. Ma a gennaio abbiamo rimediato, al posto di mollare abbiamo rilanciato e costruito una grande squadra. E domenica siamo stati premiati da oltre 6 mila persone al De Simone. Abbiamo riportato le famiglie allo stadio e tutto il pubblico è stato splendido. La spinta del pubblico è stata commovente.”
Quando avete capito che potevate farcela?
“L’ho capito quando abbiamo fatto scelte ponderate, a partire da mister Cacciola, passando per il preparatore dei portieri Graziano Urso. Abbiamo portato giocatori abituati a vincere i campionati come Pettinato che ne ha vinti 7 o Privitera che ne ha conquistati 4. Ci abbiamo creduto fino in fondo e alla fine siamo stati premiati”
E a questo punto cosa dobbiamo aspettarci per la prossima stagione in D, che oltretutto sarà la stagione del centenario?
“Dobbiamo ancora discutere sia col mister, sia col direttore sportivo, ma non c’è preclusione per nessuno perché ci hanno fatto vincere il campionato. Anche per quanto riguarda i giocatori è tutto in divenire perché dipenderà dalla scelta del mister. Gli obiettivi della società però sono quelli di fare un signor campionato. Nei prossimi giorni partiremo con la campagna abbonamenti perché crediamo che il pubblico possa darci un’ulteriore spinta”.
Voi siete stati degli innovatori anche con il progetto del Siracusa fan token, una rete di sostegno alla società?
“Un progetto che abbiamo voluto fortemente grazie ad Alberto Foti e Santi Bordone, due innamorati del Siracusa calcio. Con loro riprenderemo un discorso già avviato da tempo e crediamo di poter avere anche da lì un ulteriore sostegno alla nostra causa”
Stamattina con il sindaco Italia si è parlato di futura gestione del De Simone e c’è stata un’apertura per una concessione a privati. Quali le vostre necessità?
“Tutto dipende dagli investimenti che dobbiamo fare. I bagni del De Simone hanno bisogno di essere totalmente rifatti perché sono in condizioni scandalose. Per riaprire la gradinata abbiamo speso più di quanto incassato, ma l’obiettivo era riportare le persone allo stadio. Il De Simone ha bisogno di un progetto serio di ristrutturazione e noi siamo disposti a farlo. Bisogna vedere l’entità dell’investimento e poi parleremo con l’amministrazione. Quest’anno abbiamo investito quasi 40mila euro per il rifacimento degli spogliatoi, con interventi nella palazzina per evitare infiltrazioni ma servono altri investimenti importanti. Col nuovo presidente parleremo con il Comune, impegnandoci a fare gli interventi necessari come il rifacimento delle torri faro o l’impianto di videosorveglianza, totalmente vandalizzato, perché questa città merita di avere una struttura adeguata.”
Come vuole che sia il Siracusa della prossima stagione?
“Voglio un Siracusa vincente, a partire dal mister. Cacciola ha già esperienza e nei prossimi giorni discuteremo della sua posizione, ma voglio senza dubbio una squadra vincente”
Insomma, non ci si ferma mai.
“Assolutamente no. Anche se sono passate solo 48 ore dobbiamo subito programmare, con i piedi per terra, senza proclami come ho fatto all’inizio di questa stagione. Voglio inoltre ringraziare le forze dell’ordine della città, la commissione pubblici spettacoli e tutti i gestori dell’ordine pubblico perché quello di domenica è stato un bellissimo spettacolo sportivo. A fine partita abbiamo applaudito i tifosi dell’Enna perché ritengo che lo sfottò ci possa stare, ma poi tutto si deve chiudere al fischio finale”.
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