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Il Tar ordina la didattica in presenza solo a Siracusa: in provincia per ora si prosegue in Dad

L’ordinanza con cui il Tar di Catania sospende in via cautelare la Dad a Siracusa ha dato vita a un vero e proprio pomeriggio di passione anche tra i sindaci della provincia.

Il Tribunale amministrativo di Catania, ha infatti accolto un ricorso presentato dall’avvocatura dello Stato contro l’ordinanza con la quale il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, sulla base di un parere tecnico dell’Asp, aveva disposto l’attività didattica a distanza per l’aumento dei contagi da Covid-19, i cui numeri erano di gran lunga più alti di quello previsto dei 250 casi ogni 100 mila abitanti.

​I giudici amministrativi, in sostanza, hanno fatto valere due elementi: i contenuti della legge 221 dello scorso anno che fa riferimento alla Dad nelle zone rosse (mentre Siracusa è in zona arancione) ritenuti prevalenti sull’ordinanza del presidente della Regione del 7 gennaio e in secondo luogo un numero di contagi inferiore ad altre regioni italiane dove già i provvedimenti delle autorità locali sulla Dad erano stati sospesi dai Tar. Il tutto in attesa del giudizio di merito che dovrebbe tenersi il prossimo 9 febbraio.

Ma se il sindaco di Siracusa non ha potuto far altro che adeguarsi alla volontà dei giudici amministrativi, l’ordinanza del Tar al momento riguarda esclusivamente il capoluogo e non anche tutti gli altri comuni della provincia che – a eccezione di Cassaro – si trovano in zona arancione e in cui è stata disposta la Dad (didattica a distanza).

Dalla pubblicazione dell’ordinanza e dal seguente annuncio di Siracusa del ritorno a scuola in presenza, però, è partito tra i sindaci della provincia un lungo confronto sul da farsi. Perché a questo punto tutte le ordinanze emesse rischiano di fare la stessa fine di quella di Palazzo Vermexio. Anche se, al netto di tutto questo e visti ormai i tempi estremamente contingentati per ripristinare il ritorno in classe da domani, tutti i sindaci sembrano voler tirare dritto per la strada già intrapresa, proseguendo con la didattica a distanza. Strumento ritenuto utile per continuare a limitare le possibilità di diffusione del virus. Almeno fin quando un Tribunale amministrativo non imporrà loro di cambiare rotta.


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