Mancano poco più di due mesi a elezioni e a Siracusa l’unico candidato sindaco ufficiale, al momento, è il primo cittadino uscente Francesco Italia. Il caos è totale, a destra come a sinistra così pure al centro. E anche in casa Italia non è tutto rose e fiori.
Tralasciando i civici più piccoli che non potranno concorrere per palazzo Vermexio, cerchiamo di analizzare tutti gli schieramenti tra il serio e il faceto. Cari lettori, le notizie che leggerete in seguito sono voci di corridoio politico. Potranno essere smentite un secondo dopo ma non sono false. Ma in questa confusione proviamo a giocarci un po’. Divideremo il racconto in più articoli: centrosinistra, centrodestra, sindaco uscente e civiche.
Iniziamo con il centrosinistra citando Marco Ferradini, il “guru” dell’amore come disse Aldo Baglio in “Chiedimi se sono felice” ricordando la famosa “Teorema”. Eccola declinata oggi:
Prendi il Pd, dillo che l’ami
Scrivigli promesse d’amore.
Manda programmi e liturgie,
Dalle una Siracusa migliore
Fallo sempre sentire importante
Dagli il meglio del meglio che hai
Cerca di essere un bel candidato,
Si molto attivo e stai fuori dai guai.
E allora sì che lui ti tradirà,
tra un Marziano e un Baio chissà.
Sì, forse ci siamo fatti prendere la mano, ma questa breve poesia scritta di getto dal nostro collega “guru” Giulio Perotti ci serviva per presentare Antonio Ferrarini, uno dei papabili candidati a sindaco per il Partito democratico. Dirigente scolastico dell’istituto Enrico Fermi, consulente ambientale per industrie e imprese dal 1992 al 1997, ideatore e responsabile legale della cooperativa sociale “Il Giardino di Damarete” dal 1998 al 2010.
Oggi sembra in vantaggio rispetto all’altro nome proposto dal Partito democratico alla coalizione (che vede il M5S, Lealtà e condivisione e altre liste progressiste) ma che ha trovato qualche resistenza: Roberto Alosi. Laureato in filosofia, segretario provinciale della Cgil (in cui milita dagli anni ’90), un’eventuale corsa a Palazzo Vermexio comporterebbe qualche mugugno all’interno del sindacato che lo ha riconfermato appena 2 mesi fa per i prossimi 4 anni. Il suo “filosofeggiare” potrebbe non convincere gli altri… ma il nome c’è.
Quello che non c’è invece è Paolo Ficara: il M5S ha provato fino all’ultimo a convincerlo ma l’ex parlamentare non riesce a risolvere i problemi personali che lo attanagliano e non può cedere alle lusinghe, anche se avrebbe voluto. Ci sono possibili outsider e nomi nuovi per la politica che si sta provando a sondare, ma il tempo stringe.
A domani, per il caos (non) calmo del centrodestra…
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