“Il Rinascimento di Siracusa l’ha resa la città più bella della Sicilia”, questo il titolo di un articolo che il famosissimo quotidiano britannico “The Times” ha rivolto a Siracusa. Il cronista inglese Charles Pring ha scritto nero su bianco le sue sensazioni in città, sostenendo come Siracusa negli ultimi 10 anni abbia vissuto una sorta di rinascimento con la nascita di hotel e ristoranti “conferendo all’antica città il tipo di fermento di cui non godeva da quando l’imperatore Costante II la rese capitale dell’impero bizantino nel 663”.
Il cronista, che per tutto il periodo della sua visita ha soggiornato in Ortigia, ha descritto il centro storico come un “gioiello che pende dal collo di Siracusa”, ha puntato l’accento sulle bellezze dell’isolotto “un groviglio pulsante di stradine strette, circondato da tutti i lati dal mar Mediterraneo”, senza dimenticare le bellezze cittadine come piazza Duomo, il parco della Neapolis o la chiesa di Santa Lucia al Sepolcro con il Caravaggio
La penna inglese si è anche soffermata sul “problema” del cibo. O meglio dell’abbondanza di buon cibo da poter gustare: “c’è semplicemente troppa roba buona tra cui scegliere. O meglio, c’è semplicemente troppa roba impeccabile, di prima categoria, da ricordare in punto di morte tra cui scegliere”.
Una parentesi anche sul clima, definito “fantastico, vino locale economico e una cucina notoriamente squisita, la Sicilia è l’Italia che hai sempre sognato. Fenici, ateniesi, romani, bizantini, arabi, normanni, spagnoli e persino italiani l’hanno tutti rivendicata, lasciando dietro di sé un’eredità culturale ricca e deliziosa come un enorme arancino al ragù. Francamente, ovunque tu vada qui ti entrerà sotto la pelle, ma per me, Siracusa è la sua città più bella.”
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