La CNA di Siracusa lancia nuovamente l’allarme all’indomani della proposta effettuata dal Governo nazionale in materia di incentivi per la produzione di energia da fonti rinnovabili. La scelta del governo centrale nella bozza di decreto che stabilisce le nuove condizioni di incentivazione, presentata dal Ministro dello Sviluppo Economico alla Conferenza Stato Regioni, non coglie, a detta della Confederazione, le esigenze delle decine di migliaia di imprese che operano nel campo delle energie rinnovabili.
La norma introduce per i piccoli impianti (che ricordiamo rappresentano la vera fonte di sviluppo sostenibile) riduzioni che, a dicembre 2011, superano il 20% e, per il 2012, arrivano al 30%. Se confermati, questi tagli rischiano di scoraggiare i nuovi investimenti. La bozza di decreto prevede, inoltre, un intervento di riduzione degli incentivi fin dal prossimo mese di giugno, colpendo in tal modo anche i progetti avviati sulla base di un contesto normativo approvato solo pochi mesi fa.
La CNA sostiene con forza le proposte già presentate al Ministro Romani che, da un lato consentono una riduzione del peso degli incentivi al fotovoltaico in bolletta e, dall’altro garantiscono i progetti in corso favorendo in particolare la diffusione dei piccoli impianti sugli edifici. Le proposte prevedono il mantenimento delle condizioni attuali fino a fine 2011 per gli impianti di piccola dimensione e una riduzione, graduale, da giugno 2011 solo per gli impianti di maggiori dimensioni.
“Ribadiamo con forza che alla data odierna, nel nostro territorio, sono centinaia gli imprenditori edili, impiantisti e metalmeccanici che hanno individuato in questo settore la via per sfuggire alla crisi, convertendo i propri cicli produttivi – affermano Franco Rattizzato presidente provinciale di CNA Istallazione e Impianti, e Gianpaolo Miceli (in foto), coordinatore provinciale di CNA Costruzioni – anche effettuando investimenti significativi in macchinari ed attrezzature e oggi si trovano nella situazione di veder ritirati gli ordinativi con la prospettiva di lasciare a casa migliaia di persone, una condizione che finirà per appesantire ulteriormente la già difficile situazione occupazionale della nostra provincia. Auspichiamo un impegno forte di tutta la nostra rappresentanza parlamentare e del ministro Prestigiacomo per evitare di buttare il bambino con l’acqua sporca. Tutelare i piccoli impianti significa dare vitalità alla piccola impresa e dare respiro ai piccoli utenti”.
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