“Un tavolo sindacale presso la Confindustria nel quale la grande industria si deve impegnare a non fare gare in cui i costi delle norme di sicurezza negli impianti non possono essere soggetti a ribassi”.
Questa, in sintesi, la proposta lanciata ieri sera dal vicepresidente della Regione, on. Titti Bufardeci, nel corso della seduta straordinaria del Consiglio comunale di Priolo in seguito all’incidente all’Isab-Energy di lunedì scorso. “Nell’ambito delle procedure di gara al pubblico – ha detto Bufardeci – deve esserci il rispetto di alcune conseguenze e di alcune verifiche quando si è di fronte a particolari ribassi: ribassi che vengono considerati anomali o eccessivi.
A questo punto, credo che come conseguenza nei confronti dell’Erg, dell’Isab o di qualunque soggetto possa essere rappresentato in termini di investimenti, interventi in campo industriale nella nostra provincia, uno deve essere il tavolo nel quale definire questi accordi, dove stabilire che sotto quel tetto non vi possono essere ribassi e non vi possono essere ragioni economiche che possano tendere a modificare questa regola fondamentale per un nuovo processo di sviluppo industriale”.
“Occorre garantire, nell’ambito di un giusto rapporto con la grande industria, – ha proseguito il vicepresidente della Regione – la certezza che questa grande industria, intanto, ripristini l’investimento e prenda conseguenze ulteriori sul piano dell’azione sul territorio, su tutto ciò che a cascata ne potrebbe derivare”.
“Va detto, altresì, che il problema non riguarda solo il comune di Priolo, ma anche Augusta, Melilli, Siracusa. Persino la zona montana. Ho saputo che anche a Palazzolo si è creato un certo allarmismo. Ecco perché penso che, dall’impegno nel ripristinare un impianto fortemente, gravemente, esosamente danneggiato, vi è come conseguenza l’interesse a proseguire un impegno di tutela di tutto il territorio siracusano oltre che dell’area industriale.
Il fatto che sia stato immediatamente dissequestrato l’impianto, mi porta a pensare che quell’impianto possa essere immediatamente oggetto dei lavori di ripristino. Del resto, le ragioni del sequestro non sussistono più, gli organi inquirenti avranno ovviamente già accertato e verificato gli elementi sui quali fondare la loro azione probatoria nei confronti di coloro che saranno ritenuti responsabili.
Non andrei a sottilizzare sui tempi e sulla velocità di un provvedimento giudiziario, che è comunque determinante perché da questo deriverà l’approccio col territorio e complessivamente la politica nei confronti del nuovo metodo di sviluppo e sicurezza industriale.
Personalmente, al di là della rubrica specifica, del ruolo politico e della carica di vicepresidente della Regione, posso garantire che, al di là dei pro e dei contro per quell’impianto, o delle modifiche all’accordo di programma, il governo siciliano sarà assolutamente al fianco del territorio di Priolo e di chi lo rappresenta”.
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