Gian Piero Reale è stato riconfermato all’unanimità presidente di Confindustria Siracusa per il biennio 2025-2027. Un mandato che si apre all’insegna della continuità, ma anche con la consapevolezza di dover affrontare sfide complesse e urgenti, in un contesto economico e geopolitico instabile. Ringraziando le imprese associate e la propria azienda, Air Liquid, per il sostegno, Reale sottolinea quanto sarà importante il prossimo biennio per il futuro del tessuto produttivo del territorio.
Tra i temi centrali del suo programma, la transizione energetica ed ecologica, che deve essere affrontata con concretezza e non con rigidità ideologica: il Green Deal europeo, a suo avviso, ha sbagliato metodo, rischiando di trasformare la decarbonizzazione in deindustrializzazione. Il presidente rimarca come strumenti come l’ETS e le tasse sulla CO₂, concepiti in un altro contesto storico, non tengano conto degli effetti delle crisi energetiche e delle tensioni internazionali. Preoccupano anche i costi dell’energia, ancora troppo alti rispetto a quelli di altri Paesi europei: Confindustria continua a chiedere al governo un intervento concreto e strutturale, ma ad oggi – denuncia Reale – si moltiplicano i tavoli di confronto senza risultati tangibili. Eppure, nonostante le criticità, il polo industriale siracusano continua a essere strategico e attrattivo, come dimostrano gli investimenti di Versalis (900 milioni di euro) e il progetto da 200 MW sull’idrogeno promosso da Inegoo e ISAB.
L’area industriale, che ancora oggi raffina oltre il 30% delle benzine italiane, resta vitale, ma le imprese attendono con urgenza certezze normative e incentivi adeguati, anche per sbloccare business plan che, ad oggi, “non stanno in piedi”. Senza i decreti attuativi sulla carbon capture e l’idrogeno, i piani di investimento restano appesi. Il presidente rivolge quindi un appello chiaro al governo e alla burocrazia: accelerare, perché i tempi dell’impresa non possono adattarsi ai tempi delle amministrazioni. Nel suo discorso di reinsediamento Reale ha anche posto l’accento sull’innovazione, sull’intelligenza artificiale e sulla necessità di sviluppare un ecosistema di startup che trattenga i giovani sul territorio. I dati Svimez sono allarmanti: dal 2003 a oggi hanno lasciato la Sicilia circa 219mila giovani, con una crescente percentuale di laureati. È un’emorragia di capitale umano altamente formato, spesso spinto a partire non per scelta, ma per mancanza di opportunità locali.
Da qui l’urgenza di creare condizioni di lavoro di qualità, stimolare un mercato dinamico e sostenere chi vuole fare impresa anche al Sud. L’intelligenza artificiale, tema già presente in tutte le aziende, sarà un elemento chiave nei prossimi anni: può trasformare i processi produttivi, creare nuove professioni, potenziare quelle esistenti e va affrontata con coraggio e lungimiranza. Il prossimo biennio sarà anche occasione per aprire un dialogo più trasparente su due temi da sempre centrali per Confindustria: la sicurezza e l’ambiente. Le aziende operano con sistemi di gestione all’avanguardia, ma la percezione pubblica è spesso distante: è il momento, secondo Reale, di comunicare meglio, raccontare cosa si fa e come si fa, con spirito di apertura.
Il polo industriale siracusano è ancora un asset cruciale per il Paese, e per Reale serve una visione ampia, che guardi anche allo sviluppo urbano e territoriale: da qui l’invito a costruire una progettualità seria per la zona sud della città, fino alla riserva Ciane–Saline. Sarà un biennio intensissimo, conclude, da affrontare con determinazione, senza perdere un giorno, perché le sfide sono tante e il futuro di Siracusa e del suo sistema produttivo si gioca adesso.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni