Ieri mattina, all’Urban Center di Siracusa, la Brigata Rosa ha celebrato la giornata della donna, con un tributo alle donne che alle latitudini più diverse combattono, e in molti casi, muoiono, per affermare i propri diritti, la propria emancipazione, la propria libertà.
L’evento si è sviluppato in diversi momenti, a partire dall’installazione sulla ringhiera esterna prospiciente via Malta (accanto al volto di Patrick Zaki, altro simbolo di negazione dei diritti da parte di un regime totalitario), di un grande manifesto colorato, in cui campeggia il volto appena accennato di una donna, nell’atto di tagliare una ciocca dei suoi capelli fiammeggianti, affiancato dallo slogan, ormai famoso in tutto il mondo “Donna Vita Libertà”, che accomuna le rivolte di tutte le donne oppresse, sottomesse, private dei diritti fondamentali, primo tra tutti quello dell’istruzione.
All’interno dell’Urban Center, raccolte intorno ad un grande tavolo, sono state lette le testimonianze e le storie di tante donne, afghane, iraniane, siriane, vittime di un processo sistematico e inesorabile di cancellazione da tutti gli ambiti della vita civile, politica e istituzionale.
“Al braccio, ognuna di noi ha legato un nastro bianco, in segno di lutto per le vittime del naufragio di Crotone, provenienti proprio da quei paesi, come Siria e Afghanistan, che obbligano tante donne e tanti uomini ai viaggi disperati, alla ricerca di una vita degna per sé e per i propri figli, donne e uomini nei confronti dei quali spesso il mondo cosiddetto “civilizzato” chiude le porte e sceglie di voltarsi dall’altra parte. – si legge in una nota della Brigata Rosa – La Brigata Rosa, ancora una volta, dopo l’evento dedicato alle donne iraniane nello scorso ottobre, sceglie di schierarsi contro ogni tipo di indifferenza, dalla parte delle donne, che in ogni parte del mondo lottano per i diritti fondamentali.”
A conclusione sono state messe a dimora alcune piante, accompagnate da una targa in ricordo di questo momento.
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