“Voglio dedicare questo premio alla mia famiglia, voglio dedicare questo premio ai libri dimenticati e poi ridati in vita, alle personalità scomode come Goliarda Sapienza. Dedico questo premio ai corpi liberi e non cancellati delle loro identità e alle terre libere, sempre e per sempre”. Sono le parole pronunciate ieri sera dall’attrice di origini siracusane Tecla Insolia subito dopo aver ricevuto il David di Donatello come Migliore attrice protagonista in L’arte della gloria, miniserie per la regia di Valeria Golino. Una serata speciale per lei, visto che ha ricevuto anche il David rivelazioni italiane.
Classe 2004, nata a Varese da padre di Floridia e madre di Solarino ma cresciuta in provincia di Livorno, per lei una prima parte di carriera da cantautrice, con la vittoria nel 2019 del Sanremo Young e, l’anno successivo, la partecipazione al Festival nella categoria Nuove proposte dove arriverà seconda con il brano 8 marzo.
Poi l’avvio della carriera da attrice: piccola parte nel 2018 nella fiction L’Allieva, poi nel 2020 fa parte del cast di Vite in fuga. Nel 2021 sarà Nada (da adolescente) nel film tv sulla cantante dal titolo La bambina che non voleva cantare”. Nel 2021 esce il singolo Ti amo ma in collaborazione con Alfa, l’anno successivo sarà protagonista di 5 minuti prima, serie tv Rai.
Valeria Golino la vuole come protagonista de L’arte della gioia, miniserie in onda quest’anno su Sky Atlantic, ruolo che le varrà una delle due candidature ai David di Donatello di quest’anno (oltre a quella da Miglior attrice protagonista anche quella da Miglior attrice non protagonista in Famila di Francesco Costabile.
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