Oggi, 23 aprile, si celebra la Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore. È una festa delle parole, delle storie che ci fanno compagnia, che ci aiutano a capire il mondo e, spesso, anche noi stessi. Una ricorrenza che ci ricorda quanto leggere sia un gesto semplice e potente, capace di aprire orizzonti, costruire ponti e tenere accese le luci della consapevolezza e della libertà.
I libri, da sempre, sono rifugi, ponti, scintille. E in un tempo che spesso corre troppo veloce, fermarsi a leggere – o a raccontare – è un atto di amore e resistenza.
Tra le voci più autentiche della narrativa italiana, c’è quella di Tea Ranno, scrittrice siracusana originaria di Melilli. Nei suoi romanzi la Sicilia pulsa forte: non solo come sfondo, ma come carne viva delle sue storie. Le sue pagine parlano di Sicilia, di donne, di memoria, di lotta e amore. Raccontano di una terra aspra e bellissima, di ferite e speranze, con uno sguardo poetico ma sempre lucido. Le sue protagoniste sono anime forti, spesso segnate, ma mai arrese: donne che resistono, come la sua scrittura.
La sua opera è un abbraccio alla sua terra e a chi, leggendo, si riconosce tra quelle pagine. In occasione della Giornata del Libro, riscoprire Tea Ranno significa ricordare che la letteratura non è solo intrattenimento, ma uno specchio, una cura, un modo per restare umani.
Perché dietro ogni libro c’è un cuore che scrive. E chi legge, in fondo, non è mai solo…
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