Un passo concreto verso la protezione e la valorizzazione del patrimonio naturalistico siciliano. Capo Murro di Porco sarà presto una Riserva Naturale Orientata, come annunciato oggi dall’assessore regionale all’Ambiente Giusi Savarino nel corso di un convegno organizzato dall’Arpa Sicilia.
L’area, situata all’interno della penisola della Maddalena, rappresenta un gioiello ambientale di straordinaria bellezza, caratterizzato da una costa selvaggia, imponenti scogliere a picco sul mare e una biodiversità unica che merita di essere tutelata. Il sito, già sottoposto a vincoli ambientali, rientra tra le Zone di Protezione Speciale (ZPS) e le Zone Speciali di Conservazione (ZSC) per la presenza di specie faunistiche e vegetali di grande valore.
L’annuncio dell’Assessore Savarino segna l’avvio di un iter atteso da tempo, che porterà alla definitiva istituzione della riserva con il coinvolgimento degli enti locali e delle associazioni ambientaliste. La tutela di Capo Murro di Porco rientra nella strategia regionale di salvaguardia delle coste e delle aree di pregio naturalistico, promuovendo al contempo un modello di fruizione sostenibile del territorio. L’istituzione della riserva comporterà maggiori controlli per la tutela della flora e della fauna, oltre alla regolamentazione delle attività umane compatibili con l’ecosistema. Un obiettivo che punta a coniugare conservazione e sviluppo sostenibile, favorendo un turismo rispettoso delle peculiarità del luogo.
Certo, ora bisogna capire come questo possa coniugarsi con la proprietà del marchese Emanuele Di Gresy che ha recentemente deciso di chiudere la spiaggia dopo aver stabilito con il Demanio quale fosse il confine naturale della proprietà privata: il mare. “Ho comprato un’area sdemanializzata – aveva detto il marchese – ci abbiamo messo 10 anni a risolvere la questione e lo abbiamo fatto. Il demanio ci ha dato ragione: è una proprietà privata, se i siracusani avessero voluto, avrebbero potuto comprare l’area prima di me”. La Elemata Maddalena aveva presentato un’istanza per la revisione della dividente demaniale (la linea che segna il confine tra le aree appartenenti al demanio marittimo e quelle di proprietà di soggetti pubblici o privati) e il procedimento si è concluso con una nuova delimitazione delle aree demaniali.
Ora l’iter proseguirà con l’elaborazione del piano di gestione e la definizione dei confini e delle norme attuative, passaggi fondamentali per garantire una protezione efficace del territorio.
In tutto ciò, il Comune di Siracusa ha già rilasciato la concessione edilizia alla Elemata Maddalena che, dopo lo stop definitivo al resort, ha deciso di cambiare rotta puntando a realizzare un residence con abitazioni civili ristrutturando i caseggiati attualmente diroccati e attualmente in pessime condizioni e rinunciando a qualsiasi ulteriore struttura ricettiva. E in questo momento si attende anche il pronunciamento della Regione che deve chiarire – come richiesto dal Tar – se l’area dell’intervento edilizio ricada all’interno di un’area di cui alla rete “Natura 2000”, in caso affermativo indicando esattamente quale; se ricada, anche solo parzialmente, in un’area naturale protetta, nazionale o regionale; se la RNO “Capo Murro di Porco e Penisola della Maddalena”, prevista dal “Piano Regionale dei Parchi e delle Riserve Naturali”, sia stata o meno istituita e in caso affermativo depositando copia del relativo provvedimento di istituzione. L’udienza pubblica è fissata al 27 febbraio.
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