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“La sanità siCura”, la Cisl di Siracusa a confronto con Asp e istituzioni

Durante l'appuntamento sono stati puntati i riflettori delle criticità riguardanti il comparto dei territori di Ragusa e Siracusa

Migliorare i servizi pubblici garantendo la salute a tutti, significa migliorare le condizioni sociali ed economiche del Paese. Ecco perché la Cisl Fp Ragusa Siracusa, nell’ambito della propria contestualizzazione territoriale, continuerà a sostenere tutte le iniziative possibili, per il bene dei lavoratori, dei servizi e della collettività, in favore di un nuovo assetto organizzativo da dare al circuito sanitario”. Lo ha detto, nella sua relazione introduttiva, il segretario generale della Cisl Fp Ragusa Siracusa, Daniele Passanisi, nell’ambito del convegno, che ha visto partecipare oltre 400 tra personale dipendente del comparto e semplici cittadini, avente per tema “La Sanità siCura” promosso oggi all’Eureka Palace hotel in cui sono stati puntati i riflettori delle criticità riguardanti il comparto dei territori di Ragusa e Siracusa.

Un momento di confronto propositivo che non a caso ha visto la presenza di un dirigente dell’assessorato regionale alla Salute, Franco Grasso Leanza, oltre che del commissario straordinario dell’Asp 8 di Siracusa, Salvatore Lucio Ficarra, e del direttore amministrativo dell’Asp 7 di Ragusa, Salvatore Torrisi. Erano presenti altresì i deputati regionali e nazionali oltre ai sindaci delle due aree provinciali che hanno animato un dibattito a tratti rovente avendo puntato l’attenzione su tutta una serie di nodi irrisolti in cui diventa fondamentale riuscire a gestire le numerose anomalie esistenti, proprio perché, come ha detto la segretaria generale dell’Ust Cisl Rg Sr, Vera Carasi, nel suo intervento di saluto, “siamo tutti potenzialmente utenti di questa Sanità e abbiamo bisogno che funzioni al meglio”.

È intervenuta in teleconferenza l’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo, che ha illustrato le azioni che il Governo isolano sta portando in essere ponendo in evidenza gli aspetti cruciali finalizzati alla realizzazione degli ospedali di comunità e di altre strutture di riferimento per il territorio al fine di migliorare il grado di servizi da mettere in campo. “Appare ovvio – ha chiarito nella relazione introduttiva il segretario Passanisi – che l’efficientamento del sistema passi per la razionalizzazione di una serie di fattori, articolati e fra loro concatenati, la cui chiave di volta sta nel promuovere e velocizzare l’evoluzione normativa della riforma del settore tramite la rideterminazione del fabbisogno di personale sanitario, possibile solo con l’aumento delle risorse del fondo sanitario nazionale, ed attuare, finalmente, una simmetria speculare fra la rete ospedaliera ed i posti letto con le dotazioni organiche, utilizzando indici di complessità assistenziale appropriati alla corretta determinazione di ogni figura professionale necessaria al buon funzionamento”.

Il segretario regionale della Cisl Fp, Paolo Montera, ha posto l’accento sul taglio dell’iniziativa che “non vuole mettere nessuno sul banco degli imputati ma, anzi, si prefigge di favorire un confronto il più proficuo possibile. I problemi sono numerosi ma, tutti assieme, occorre sforzarsi per risolverli. Utilizzando una metafora, potremmo dire che la Sanità siciliana si trova in Purgatorio e che ha bisogno di tutta l’assistenza possibile, da parte del Governo isolano ma anche da parte dei manager, per riuscire ad avvicinarsi il più possibile al Paradiso. Ritengo che con il Pnrr e con le nuove concezioni previste per il prossimo futuro, ci sono tutte le condizioni affinché ciò possa accadere”.

La Cisl – ha concluso il segretario nazionale Cisl Fp, Roberto Chierca – vuole indurre chi ha un ruolo politico e istituzionale a prendere delle decisioni. La Sanità si cura soltanto se si investe in Sanità. Per cui è importante sostenere le nostre istanze attraverso la partecipazione. Chiediamo fortemente al governo centrale degli interventi ma sicuramente serve puntare sui governi locali quindi enti locali e regioni. Ne abbiamo bisogno per garantire servizi ai cittadini e mettere al centro del progetto paese la salute. È inammissibile, ad esempio, che dopo due anni di pandemia, quando c’erano stati timidi segnali di finanziamento del fondo sanitario nazionale, si siano compiuti dei passi indietro. Questo significa non dare la possibilità nemmeno al Pnrr di sfruttare al meglio queste risorse perché i processi di organizzazione della Sanità senza infrastruttura, senza personale, non daranno i loro frutti”.


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