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La scuola cerca… attori. A Siracusa e Aci Castello casting per un cortometraggio sull’Alzheimer

L'iniziativa vede coinvolte l'istituto Salvatore Raiti di Siracusa e il Danilo Dolci di Priolo, nasce con l’intento di promuovere una corretta informazione e sensibilizzare su una malattia che divora lentamente la memoria e annienta l’identità della persona e dei suoi affetti

La scuola cerca attori per girare un cortometraggio e promuovere una campagna di informazione e sensibilizzazione sull’Alzheimer, rivolta soprattutto ai giovani. Il casting inizierà domani ad Aci Trezza nella sede della Pro Loco al lungomare dei Ciclopi 137/A-B a Villa Fortuna dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. Mercoledì appuntamento a Siracusa davanti al Teatro comunale in Ortigia alle 10.

Per il progetto “Cuore non mente” servono attrici tra 16 e 27 anni e tra i 30 e i 45 anni, attori tra i 55 e i 75 anni, figuranti tra i 40 e i 55 anni e 3 ragazze tra i 16 e i 25 anni. Il cortometraggio sarà divulgato in tutte le scuole del territorio nazionale e parteciperà ai festival cinematografici di categoria.

L’iniziativa vede coinvolte 2 scuole della provincia di Siracusa, l’istituto Salvatore Raiti di Siracusa e Danilo Dolci di Priolo, e nasce con l’intento di promuovere una corretta informazione e sensibilizzare su una malattia che divora lentamente la memoria e annienta l’identità della persona e dei suoi affetti: l’Alzheimer, una malattia crudele, che scava un solco affettivo, spesso incolmabile, tra chi ne soffre e i suoi cari.

Tutta la campagna ruoterà attorno alla realizzazione di un cortometraggio, scritto da Tommaso Arnaldi, da un’idea di Maria Angelica Frasca, e diretto da Francesco Pellegrino. Un prodotto da realizzare mettendo insieme attori professionisti e giovani interpreti da selezionare con le attività di casting ad Aci Castello e Siracusa, con l’obiettivo, ambizioso ma assolutamente realistico, di proporre il corto a tutte le scuole d’Italia, in modo che anche tra i giovani si possa parlare di Alzheimer, con un linguaggio altrimenti difficile da usare, nei confronti di una malattia che per sua stessa natura tende a isolare chi ne soffre e chi affettivamente la subisce.


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