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L’analisi del voto a Floridia: bassa affluenza, liste civiche battono i partiti

Determinanti, in negativo, sono state le spaccature che hanno interessato il centrodestra quanto il centrosinistra

Chiuso il primo turno di voto per le elezioni di Floridia, il dato più importante che viene fuori è quello relativo alla bassa affluenza alle urne. Mai la città aveva registrato così pochi elettori per una competizione amministrativa e nemmeno la carica di candidati al Consiglio comunale è riuscita a portare il popolo alle urne.

Meno del 60% degli aventi diritto al voto (che sono in totale 20mila 73) ha esercitato il proprio diritto/dovere lasciando a poco più di 12mila concittadini l’onere di scegliere i prossimi amministratori locali. Forse è stata proprio questa folle corsa a occupare i 16 posti in Consiglio che ha tenuto lontani molti elettori dai seggi e “spaccato” in alcuni casi le famiglie. Di certo molti di quelli che hanno votato lo hanno fatto guardando non solo al colore politico o alla parentela, ma seguendo la pancia, affidando la propria scelta a un nome che potesse farli sentire rappresentati.

I numeri parlano chiaro: le liste civiche battono ampiamente i partiti politici. La più votata è “Floridia Futura – Carianni sindaco”, che ha avuto 1.546 voti (14,40%) seguita da “Cambiala – Burgio sindaco” (1.455 preferenze e il 13,55%) e da “Progetto Floridia – Carianni Sindaco” (1.081 voti e 10,07%). Il primo partito in classifica è il Pd che ha raggiunto il 9,67% con 1.038 voti, poi “Floridia la nostra terra”, lista civica a sostegno di Cristian Fontana (973 voti pari al 9,06%) davanti persino a Fratelli d’Italia, sempre con Fontana, che ha ottenuto 930 voti (8,66%). Solo nona la lista del partito del presidente Musumeci “Diventerà bellissima” che è riuscita per un soffio a sfondare il muro del 5% mentre si è fermata a 1,80% (193 voti) Forza Italia, dodicesima.

Determinanti, in negativo, sono state le spaccature che hanno interessato il centrodestra quanto il centrosinistra. I team di Claudia Faraci e Gaetano Gallitto (sostenuto da chi tre anni fa era nella squadra di Orazio Scalorino e che questa volta ha fatto flop) insieme avrebbero ottenuto un risultato sufficiente ad andare al ballottaggio, mentre quel progetto di centrodestra unito al quale alcuni aspiravano prima del lockdown e che è poi fallito, è costato a Fontana (tra i favoriti fino a poche settimane fa) il quarto posto.


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