L’Asp di Siracusa emerge come una delle peggiori aziende sanitarie d’Italia secondo i dati (2023) elaborati dall’Agenas e analizzati da Milena Gabanelli per DataRoom del Corriere della Sera. La bocciatura arriva su aspetti fondamentali come la presa in carico dei pazienti e la mortalità evitabile nella fascia di popolazione tra 0 e 74 anni, collocandosi tra le ultime cinque posizioni a livello nazionale.
In tema di presa in carico, l’Asp di Siracusa registra una delle performance peggiori assieme ad aziende come Lanciano-Vasto-Chieti, Asl 2 della Gallura, Asl Caserta e Asl Napoli 1 Centro. Questo indicatore valuta l’assistenza domiciliare, la tempestività degli interventi del 118 e la capacità di gestire i pazienti sul territorio, evitando accessi impropri agli ospedali. La carenza di strutture territoriali e di un’efficace organizzazione del sistema emergenza-urgenza penalizza fortemente l’azienda sanitaria, evidenziando gravi lacune nella gestione delle risorse e nel supporto ai pazienti.
Anche alla voce mortalità evitabile l’Asp di Siracusa si posiziona tra le peggiori cinque d’Italia, confermando una situazione allarmante. Questo indicatore tiene conto delle morti prevenibili attraverso campagne di prevenzione e diagnosi precoce, insieme alla qualità delle cure offerte. Le cause prevenibili includono mancate vaccinazioni, stili di vita scorretti, incidenti e suicidi, mentre le cause trattabili riguardano l’efficienza del sistema sanitario nella diagnosi e cura di patologie gravi.
L’Asp di Siracusa si ritrova in compagnia di altre realtà critiche come Asl Napoli 3 Sud, Asl Caserta, Asl Napoli 2 Nord e Asl Napoli 1 Centro, evidenziando l’urgenza di interventi strutturali per colmare queste lacune.
Il quadro generale del sistema sanitario siciliano non brilla: mentre l’Asp di Siracusa viene nettamente bocciata in più ambiti, la maglia nera nella regione spetta all’Asp di Enna.
La situazione richiede interventi immediati per invertire la rotta: potenziamento della medicina territoriale, miglioramento della tempestività dei servizi di emergenza e riorganizzazione dei percorsi diagnostici e terapeutici sono solo alcune delle misure necessarie. E la nuova rete ospedaliera dovrebbe andare in questa direzione, ma solo il tempo potrà rivelare se le strategie del futuro funzioneranno per non avere posizioni in fondo alla classifica. Per non parlare del nuovo ospedale…
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni