“È arrivato il momento che questa amministrazione esca dall’equivoco: cosa intende fare per il personale del Comune di Siracusa?” A chiederlo sono le Rsu della UilFpl di Siracusa Alda Altamore, Giusy Campagna e Francesco Fortuna. I sindacalisti chiedono da tempo risposte a quelli che vengono definiti dalla Uil “mali atavici” che affliggono, a rotazione, tutto il personale: incremento orario per i part time, progressioni verticali per gli interni, gestione del personale tutto.
“Ancor più grave è quando queste “visioni” – proseguono Altamore, Campagna e Fortuna – vanno ad incidere sulla vita (lavorativa e non) dei più sfortunati. Esempio eclatante i cosiddetti lavoratori fragili (tali in quanto sottoposti a sorveglianza sanitaria eccezionale e non certo in virtù di autocertificazioni): a distanza di ben due mesi dalla direttiva ministeriale che autorizza la deroga alle attuali percentuali per lo smart working, ecco che il Comune di Siracusa non è stato in grado di tirare fuori una circolare per permettere ai lavoratori con patologie gravi di continuare a dare in sicurezza il proprio contributo ai servizi di questo Comune.”
Per il sindacato delle due l’una: “o l’amministrazione non vuole o non è in grado. In entrambi i casi i lavoratori hanno diritto ad una risposta formale. Deve dirci l’Amministrazione che misure di sicurezza intende adottare nei confronti del lavoratori svantaggiati. Lavoratori a cui, spesso, gli uffici preposti si provano a negare anche diritti garantiti dalla legge”.
L’organizzazione sindacale, inoltre, torna sul punto degli incrementi orari che, oltre a mettere la parola fine ad una annosa vicenda che incide sia sul presente, sia sul futuro di più della metà dei lavoratori del Comune, potrebbe aiutare l’amministrazione a migliorare i servizi resi ai cittadini.
“E ancora – proseguono gli esponenti della Uil -, da più di un anno non si ha notizia delle procedure di progressione verticale (concorsi interni) bandite ma mai espletate, procedure che, per buona parte, servirebbero a riconoscere ai lavoratori uno status di legittimità rispetto a mansioni che, comunque, quotidianamente svolgono. Anche qui, ahinoi, vale l’amletico dubbio di cui sopra: o non si vuole o non si è in grado. A questo “gioco” noi non possiamo, non dobbiamo ma, soprattutto, non vogliamo starci. Facciamo appello a tutte le forze sindacali – concludono Altamore, Campagna e Fortuna – a utilizzare, tutti insieme, ogni strumento di protesta possibile perché il tema del Personale del Comune di Siracusa diventi, finalmente, prioritario su tutti i fronti”
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