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Le difficoltà del comparto edile, Fillea Cgil e Feneal Uil di Siracusa alla manifestazione di Palermo

Diversi i temi trattati, dall’ambiente, ai bonus edilizi, dalla sicurezza al lavoro, per un settore, quello dell’edilizia, messo ripetutamente in ginocchio da politiche sbagliate a detta di Fillea Cgil e Feneal Uil

#Failacosabuona è lo slogan nazionale della mobilitazione di Fillea Cgil e Feneal Uil in programma sabato prossimo in diverse piazze d’Italia. Anche le organizzazioni sindacali siracusane, con in testa i rispettivi segretari Salvo Carnevale e Saveria Corallo, saranno presenti con consistenti delegazioni all’evento in programma a Palermo a partire dalle 10.

Diversi i temi trattati, dall’ambiente, ai bonus edilizi, dalla sicurezza al lavoro, per un settore, quello dell’edilizia, messo ripetutamente in ginocchio da politiche sbagliate – a detta di Fillea Cgil e Feneal Uil – . E lo ribadiranno sabato, in occasione del comizio palermitano per una mobilitazione che sarà caratterizzata anche da alcuni momenti di intrattenimento, proprio per fare in modo che questo messaggio sia totale e non solo rivolto al settore delle costruzioni.

I provvedimenti del Governo sui bonus edilizi e il codice degli appalti – dicono Carnevale e Corallo – vanno contro il lavoro, l’ambiente e la sicurezza. Per noi la strada possibile è quella dei bonus con cessione del credito solo a famiglie meno abbienti, tanto più che stiamo puntando sulla necessità non che questo beneficio venga tolto ma esteso a cantieri per le periferie e le case popolari. Ecco, il senso della iniziative nelle periferie, simbolo delle dimenticanze della politica. E’ chiaro che l’obiettivo è quello che si è data l’Europa con un territorio sempre più green entro il 2035 ma per farlo non è possibile toccare le tasche di chi non può permettersi determinati investimenti”.

E poi una tutela maggiore del lavoro e della sicurezza “in quanto siamo per il rispetto del contratto nazionale dell’edile. Soldi pubblici solo a chi lo rispetta! E poi una risposta alla crisi strisciante che potrebbe diventare dirompente nelle prossime settimane: oggi ci sono molte aziende che, tramite il blocco dei crediti, non si possono permettere di assumere lavoratori e per questo siamo già da tempo dentro uno scenario fatto di rateizzazioni di posizioni debitorie e richieste di casse integrazioni. E in questo modo molte persone verranno caricate sul sistema sociale pubblico che andrà in sofferenza. Non tutti sanno, purtroppo, che gran parte del Pil in Italia arriva dall’edilizia, sono studi nazionali a metterlo in evidenza, non certo noi. E quando si penalizza questo settore si mette in ginocchio l’Italia stessa. Vorremmo insomma far comprendere che questa non è una mobilitazione di settore ma un movimento che parla al futuro del paese stesso”.


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