Il senatore Antonio Nicita, esponente del Partito Democratico, ha presentato un’interrogazione a risposta orale indirizzata al Ministro della Salute, sollevando il caso di una disdetta chirurgica avvenuta a Siracusa e denunciando la condizione “gravemente critica” della sanità in Sicilia.
Al centro dell’interrogazione, l’episodio verificatosi il 1° giugno scorso, quando una cittadina siracusana ha denunciato pubblicamente – tramite una lettera aperta ripresa da diversi organi di stampa – l’annullamento ingiustificato dell’intervento chirurgico programmato per la figlia minore, dopo 15 mesi di attesa, nonostante il pre-ricovero già effettuato. La donna ha parlato di carenze organizzative, assenza di soluzioni alternative e totale incertezza sui tempi di riprogrammazione.
Il senatore Nicita ha poi esteso l’analisi al contesto regionale, citando dati e inchieste recenti: dai 47 interventi ortopedici annullati a Palermo per carenza di anestesisti nel solo mese di maggio, fino al caso del paziente deceduto al Pronto soccorso dell’ospedale Umberto I di Siracusa, dopo essere rimasto in attesa per ore, oggi al centro di un’indagine della Procura.
Nell’interrogazione, il senatore richiama il Rapporto Gimbe 2024 e i dati Agenas, secondo cui oltre 107.000 cittadini siciliani sarebbero in attesa di interventi chirurgici. I tempi di attesa superano costantemente i limiti previsti dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), con punte fino a 24 mesi per interventi non urgenti.
Grave anche il quadro del personale sanitario: secondo le stime, in Sicilia mancherebbero oltre il 30% dei medici necessari e più di 4.200 infermieri. A questo si aggiunge la constatazione della Corte dei Conti Siciliana, che colloca la Regione ultima in Italia per efficienza della spesa sanitaria, con il 23% dei reparti chirurgici privi di continuità operativa.
Con l’interrogazione, Nicita chiede al Ministro se sia a conoscenza dei fatti e se intenda disporre un’ispezione presso l’ASP di Siracusa per verificare quanto accaduto. Ma soprattutto sollecita: misure urgenti per il rispetto dei tempi massimi delle liste d’attesa; la predisposizione di un piano straordinario di reclutamento per medici e infermieri in Sicilia, anche mediante lo sblocco dei concorsi e l’attivazione di incentivi mirati.
“Non si tratta di casi isolati – ha dichiarato Nicita – ma di una condizione sistemica che viola l’articolo 32 della Costituzione e i diritti fondamentali dei cittadini. La Sicilia non può essere lasciata sola a gestire un’emergenza sanitaria che è ormai strutturale. Il Governo deve intervenire subito”.
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