In concomitanza con la grande manifestazione di sabato prossimo, 2 aprile, a Roma, Arci ed Emergency promuovono a Siracusa, a partire dalle ore 19.00, un presidio in Largo XXV Luglio. Nel corso della manifestazione sarà distribuito l’appello per chiedere lo stop ai bombardamenti e il cessate il fuoco in Libia e sarà avviata una campagna di sensibilizzazione e accoglienza nei confronti dei migranti che in questi giorni arrivano sulle coste per fuggire dalla guerra e dalla povertà.
A renderlo noto le presidenti della sezione provinciale di Emergency, Donatella Crucitti, e del Comitato Arci di Siracusa, Simona Cascio, che aggiungono nella loro nota:
“Soltanto ieri nel tentativo di raggiungere le nostre coste sono morti nel canale di Sicilia 11 migranti tra cui un bimbo. Accogliere non significa ammassare su un piccolo lembo di terra in mezzo al mare migliaia di essere umani, che potrebbero facilmente essere smistati e ospitati nei tanti posti disponibili in giro per l’Italia.
Ancora una volta i governanti hanno scelto la guerra. Gheddafi ha scelto la guerra contro i propri cittadini e i migranti che attraversano la Libia. E il nostro Paese ha scelto la guerra “contro Gheddafi”: ci viene presentata, ancora una volta, come umanitaria, inevitabile, necessaria. Nessuna guerra è inevitabile. Le guerre appaiono inevitabili solo quando non si è fatto nulla per prevenirle. Appaiono inevitabili a chi per anni ha ignorato le violazioni dei diritti, a chi si è arricchito sul traffico di armi, a chi ha negato la dignità dei popoli e la giustizia sociale. Appaiono inevitabili a chi le guerre le ha preparate.
Perché l’utopia diventi progetto, dobbiamo innanzitutto imparare a pensare escludendo la guerra dal nostro orizzonte culturale e politico. Insieme a tutti i cittadini vittime della guerra, della violenza, della repressione, che lottano per i diritti e la democrazia.
Arci ed Emergency invitano la cittadinanza a partecipare al presidio di sabato per far sentire la propria voce contro la barbarie di qualsiasi tipo di guerra. ‘La guerra non si può umanizzare, si può solo abolire’, diceva Albert Einstein”.
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