Una modifica che mitighi l’attuale ricaduta del sistema del rinnovo delle concessioni demaniali che di fatto si perpetuano nel tempo cristallizzando situazioni di vero e proprio esproprio del diritto collettivo a beneficio di pochi privati.
A lavorare alla modifica del meccanismo di rinnovo delle concessioni demaniali per l’utilizzo di coste ed arenili per l’insediamento di attività di impresa private (lidi, stabilimenti elioterapici, solarium, ecc…) è l’on. Mario Bonomo, deputato regionale del Partito Democratico, e componente della IV Commissione territorio ed ambiente dell’Assemblea Regionale Siciliana, che più volte è intervenuto sulla questione del mare “negato” che mai come quest’anno ha caratterizzato l’estate siracusana.
“Anche il quadro emerso nel contesto nazionale, dopo la conclusione della campagna di Legambiente ‘’Goletta Verde’’ che ha promosso la qualità delle acque siracusane ma per quel che concerne la fruibilità di scogliere ed arenili ha sottolineato come nella nostra provincia ‘’i litorali liberi siano praticamente un miraggio’’, mette sotto i nostri occhi una realtà che non può non far riflettere – ha proseguito l’on. Mario Bonomo -. Urge, dunque, riequilibrare un rapporto che a oggi è nettamente squilibrato a favore dei privati senza ovviamente per questo demonizzare la libera attività d’impresa.
Ecco perché, anche alla luce di quanto disposto dalla legge regionale 15 del 2005 che prevede (disposizione sin qui sistematicamente violata) che i comuni nel redigere i piani spiaggia devono prevedere una quota non inferiore al 50 per cento dell’intero litorale di pertinenza da destinare alla fruizione pubblica, fatte salve le concessioni rilasciate, si deve lavorare, anche sul piano legislativo, all’introduzione di una sorta di coefficiente correttivo.
L’idea, sulla quale chiamo tutti al confronto, è di prevedere che via via che le singole concessioni andranno a scadere piuttosto che procedere ad una sorta di tacito rinnovo alle medesime condizioni e per la medesima durata (al di là delle previsioni normative è questo quel che poi realmente spesso accade…) vengano ridotte – quanto a superficie disponibile – dal 50 al 30 per cento, a seconda dell’ampiezza del tratto di litorale richiesto. In questo modo – ha concluso l’on. Bonomo – si riuscirebbe man mano a ripristinare quel rapporto sostanzialmente paritario tra arenile “privato” e libero che oggi, come ha ricordato anche Legambiente, a Siracusa è soltanto un miraggio”.
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