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Meter scopre e denuncia “aula invisibile” con foto manipolate tramite l’intelligenza artificiale

Foto reali di adolescenti, fotografate di nascosto nelle aule scolastiche, poi denudate ed immesse in gruppi pedopornografici

Nei giorni in cui milioni di studenti italiani sono tornati in classe, Meter ha acceso i riflettori su una “aula parallela e invisibile”: quella delle piattaforme online dove i minori diventano vittime di nuove forme di violenza.

Nella settimana di avvio dell’anno scolastico, l’osservatorio mondiale di Meter ha monitorato e segnalato due gruppi Telegram, nei quali circolavano 125 immagini di studentesse manipolate tramite intelligenza artificiale: foto reali di adolescenti, fotografate di nascosto nelle aule scolastiche, poi denudate ed immesse in gruppi pedopornografici.

“Questa è la nuova frontiera della pedocriminalità digitale”, denuncia il presidente di Meter, don Fortunato Di Noto, “non siamo più solo davanti a scambi di materiale illegale, ma alla creazione di immagini false, generate o modificate dall’IA, che ledono in modo irreparabile la dignità dei minori. Le studentesse che abbiamo riscontrato sono giovanissime, avranno 14 anni, forse sono ignare delle immagini diffuse online, ma il danno per le vittime è reale e devastante, questo non è assolutamente cyberbullismo come qualcuno lo definisce, è pornografia minorile”.

Meter sottolinea che il fenomeno dei chatbot e degli strumenti di intelligenza artificiale “non è un rischio teorico”, ma già oggi “una realtà concreta, che si intreccia con l’inizio dell’anno scolastico”. Don Di Noto poi riflette: “Il ministro Valditara ha annunciato dei limiti all’uso dei cellulari a scuola, eppure già nei primi giorni dell’anno scolastico, durante le ore di lezione, tra i banchi, molti studenti scambiano materiale sessualmente esplicito. Di fronte a fenomeni gravissimi come la creazione di deepnude su minori, non si può più aspettare: serve individuare subito artefici e vittime e intervenire concretamente”.


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