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Monica Bellucci, Jennifer Lopez e Beyoncé a Siracusa per l’evento di Dolce & Gabbana

Confermati i concerti al teatro greco nonostante le proteste degli archeologi

Nonostante le proteste e gli appelli di archeologi e studiosi, i concerti estivi di Baglioni, Gianna Nannini, Elisa, Fiorella Mannoia e Ludovico Einaudi previsti al Teatro greco di Siracusa si faranno, così come ha deciso la Commissione regionale Anfiteatro Sicilia che ha reso disponibili anche i teatri antichi di Taormina e Tindari nonché la Valle dei templi.

Nel Parco archeologico di Siracusa, dal 4 all’11 luglio, si terrà anche un evento promosso da Dolce & Gabbana con molti vip presenti, da Monica Bellucci a Jennifer Lopez a Beyoncé, che faranno da cornice di lusso a una grande sfilata di moda programmata anche in piazza Duomo, al Castello Maniace e a Marzamemi.

A organizzare l’evento è la Aditus che ha in gestione la biglietteria del Parco archeologico. L’ex direttore del Parco Archeologico, Carlo Staffile, parlando dei concerti rock previsti nella cavea, ha sottolineato con Agi di “non aver rilasciato alcuna concessione. Perché – ha spiegato – prima aspettavo che la Soprintendenza desse la sua autorizzazione”. Ma in realtà gli assessori regionali al Turismo e ai Beni culturali, in sede di Commissione di valutazione congiunta, hanno dato il via libera.

I concerti estivi, fissati già dagli anni del Covid e rimasti sospesi, hanno da tempo registrato il sold-out e si terranno dopo la chiusura degli Spettacoli classici, di cui rimarranno le impalcature perché fungano da palco.

Gli archeologi temono che il delicatissimo materiale litico di cui è fatto il teatro possa subire ulteriori danni, per via di spettatori perlopiù giovani che potrebbero agire come è successo in piazza san Marco per il famigerato concerto dei Pink Floyd nel 1989. Ammonisce il professore Lorenzo Lazzarini, veneziano, uno dei massimi esperti di materiale lapideo antico: “A un concerto di questo tipo si salta e si balla in migliaia mettendo sotto grande sforzo una pietra tenera e porosa come quella della cavea che non può sopportare alcuna sollecitazione a causa della sua fragilità”.

La Aditus, d’intesa con il Parco, aveva proposto la realizzazione di una struttura rimovibile in legno nello spazio, ripulito dopo quarant’anni, dell’Orecchio di Dionisio, capace di accogliere 2500 persone e ovviare così al sovrautilizzo del teatro, ma la Regione ha respinto il progetto e preferito concedere ai cantanti rock una struttura che tutti gli archeologi raccomandano di preservare con ogni cura, da guadare e non da toccare.


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