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Noto, femminicidio Ada Rotini: in aula ascoltato anche il cognato

Una testimonianza forte, che ha permesso di acquisire nuovi dettagli su una vicenda su cui la famiglia, costituitasi parte civile e assieme al Comune di Bronte e ad alcune associazioni antiviolenza, vuole giustizia

Nuova udienza, nuove testimonianze nel processo a carico di Filippo Asero per l’uccisione di Ada Rotini, originaria di Noto, avvenuta a Bronte l’8 settembre 2021.

In aula, è stato ascoltato il cognato della donna, il quale ha raccontato con precisione e rabbia la telefonata ricevuta dalla moglie, sorella di Ada, dopo aver assistito all’agguato mortale di Asero.

Una testimonianza forte, che ha permesso di acquisire nuovi dettagli su una vicenda su cui la famiglia, costituitasi parte civile e assieme al Comune di Bronte e ad alcune associazioni antiviolenza, vuole giustizia. Agli atti sono stati acquisiti anche i verbali resi dall’anziano a cui Ada faceva da badante e che si trovava con lei (e la sorella) quella mattina di settembre a Bronte, e i verbali resi dai famigliari.

Prossima udienza, invece, saranno ascoltate due amiche di Ada e il dott. Giuseppe Ragazzi, medico legale che ha effettuato l’autopsia sul cadavere della donna. “Nessun timore di ritorsioni – dice con fermezza l’avvocato Giuseppe Cultrera , difensore di parte civile della famiglia Rotini – ma stiamo solo chiedendo, per i figli e i familiari della vittima, che venga fatta giustizia. Non ci fermeremo fin quando non leggeremo una sentenza di condanna definitiva”.


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