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Noto, l’ex sindaco Bonfanti “assolto perché il fatto non sussiste”

Era stato rinviato a giudizio per omissioni in atti d'ufficio e abuso d'ufficio

L’ex sindaco di Noto Corrado Bonfanti è stato assolto “perché il fatto non sussiste” al termine del processo che lo vedeva accusato di omissione d’atti d’ufficio e abuso d’ufficio, su citazione proposta da un privato. Privato che nel 1986 aveva presentato domanda di sanatoria edilizia, chiedendo nel 2015, all’Ufficio Tecnico del Comune di Noto la vendita di una porzione di demanio comunale, la quale sarebbe stata occupata senza titolo.

Nel 2015, preso atto della insufficiente e incompleta relazione dell’Ufficio, il privato diffida il Comune ad adempiere. Nel 2016, l’allora primo cittadino, formula una “direttiva sindacale”, chiedendo all’Ufficio Tecnico di approfondire l’istruttoria e predisporre tutti gli atti amministrativi necessari per assumere una decisione in Giunta.

Ma questa necessità di voler fare chiarezza, sfocerà nella querela, prima, e nella denuncia, dopo, dell’allora sindaco. Nel 2018 il Pm dispone il provvedimento di rinvio a giudizio. Dopo 4 anni, una lunga serie di udienze e interrogatori, ad inizio settimana la sentenza del giudice che accerta l’infondatezza dei fatti contestati. In sostanza, né il sindaco Bonfanti né il Comune di Noto hanno agito violando la legge.

“In questi anni – commenta soddisfatto Bonfanti – sono stato messo nel tritacarne giudiziario e mediatico con numerose denunce dirette a censurare le mie decisioni amministrative, macchiare la mia visibilità e storia politica. Tralascio le sofferenze familiari che mantengo nella sfera privata. Ho sempre mantenuto la calma e confidato nella magistratura giudicante, raccogliendo, nel tempo, assoluzioni piene o archiviazioni. Sono un esempio concreto della imparzialità e terzietà della magistratura. Ringrazio il mio legale, avv. Paolo Ezechia Reale, che mi è stato sempre vicino, nel pieno e irrinunciabile rispetto dell’inviolabilità e effettività della difesa”.


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