È stato convalidato dal Gip il fermo di Corrado Rametta, 54 anni, residente ad Avola, accusato dell’omicidio di Raffaele Maruca, 63 anni, avvenuto mercoledì a Caltagirone. L’indagato, difeso dall’avvocato Sebastiano Nuccio Troja, nel corso dell’interrogatorio di garanzia ha fornito la propria versione dei fatti, dichiarando di aver agito per paura, in una situazione che – secondo quanto riferito al giudice – avrebbe vissuto come una minaccia. Si è trattato, in pratica, di un tragico errore di persona.
Rametta ha raccontato di essersi recato nell’abitazione di Maruca per cercare un confronto con il cognato della vittima, con cui era in corso una disputa legata alla vendita all’asta di una casa pignorata. La vicenda riguardante la perdita dell’immobile di famiglia, in una situazione familiare particolarmente complicata, non sarebbe dovuta finire così.
Avevano già parlato – ha dichiarato Rametta davanti al Gip Andrea Migneco – per trovare un accordo ma gli aveva chiesto soldi che non poteva permettersi. Giunto sul posto, avrebbe trovato la porta socchiusa e, dopo aver chiesto permesso, si sarebbe trovato davanti Maruca, che non conosceva e che – stando al racconto – gli si sarebbe avvicinato con atteggiamento minaccioso. Era più alto e più grosso di lui. Ha avuto paura e ha sparato.
La versione fornita da Rametta è al vaglio degli inquirenti, che continuano a indagare per chiarire i contorni di una vicenda ancora piena di punti oscuri.
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