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Omicidio Rotini, confermato l’ergastolo per l’ex marito che la uccise a coltellate: era “perfettamente cosciente”

Asero, all'epoca dei fatti 49enne, colpì la donna con almeno 40 coltellate

La Corte d’Appello ha confermato l’ergastolo per Filippo Asero, l’uomo che a Bronte l’8 settembre 2021 uccise a coltellate quella che stava per diventare la sue ex moglie, Ada Rotini, 45enne originaria di Noto. Un vero e proprio agguato, ricostruito durante il processo che ha visto costituirsi parte civile la famiglia della sfortunata Ada, difesa dall’avvocato Giuseppe Cultrera, associazioni antiviolenza e anche il Comune di Bronte.

In primo grado, Asero era stato condannato all’ergastolo e a un anno di isolamento diurno. Condanna confermata in appello, nonostante alcune richieste presentate dalla difesa dell’imputato nel tentativo di attenuare la pena e dopo aver rigettato la perizia psichiatrica su Asero, ritenuto “perfettamente cosciente“.

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“È la conferma schiacciante di una sentenza giusta – dichiara l’avvocato Giuseppe Cultrera che ha rappresentato la famiglia costituitasi parte civile – Abbiamo lottato e ci abbiamo creduto fino alla fine. Ho difeso un’intera famiglia facendole percorrere la strada verso la Giustizia, senza mai dimenticare che anche l’imputato è un uomo e che il processo avrebbe dovuto essere un processo giusto. E così è stato. Anche la Corte d’Assise ha avallato la nostra tesi ritenendo Asero colpevole del reato ascrittogli. Fare l’avvocato, a volte, è una missione, lo devi sentire dentro e otterrai giustizia”.

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Asero, all’epoca dei fatti 49enne, colpì la donna con almeno 40 coltellate, sorprendendola all’esterno dell’abitazione che condividevano e dove lei era ritornata quella mattina per recuperare alcuni oggetti personali. L’uomo, che come dimostrato dalla difesa aveva avuto comportamenti recidivi, aveva tentato anche di suicidarsi, puntando il coltello utilizzato per uccidere Ada verso di sè, finendo poi in ospedale.


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