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Open Gate Italia al G7 Agricoltura di Siracusa per individuare, con un panel di esperti, le strategie per supportare l’evoluzione digitale nel settore

E trasformarla in un settore sempre più resiliente e innovativo

La diffusione e l’adozione di tecnologie avanzate è indispensabile per affrontare le sfide contemporanee legate alla sostenibilità, all’efficienza e alla competitività del comparto agricolo. Agricoltura digitale, di precisione, robotica, sensoristica, sono tra le soluzioni innovative che, offrendo strumenti per una gestione ottimale delle risorse delle aziende agricole ne possono rivoluzionare i processi produttivi. Per accelerarne l’introduzione diventa fondamentale promuovere la collaborazione tra il settore pubblico e privato. Questi gli argomenti da cui è partito l’incontro “Innovazione tecnologica nel Settore Agricolo” organizzato oggi, 25 settembre, da Open Gate Italia con gli official partner Bat e Bayer Crop Science, nell’ambito di Divinazione Expo di Siracusa, l’evento che anticipa il G7 Agricoltura e Pesca di Ortigia.

Alla presenza di Sergio Marchi, Capo segreteria Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste; di Andrea Di Paolo, presidente, BAT Trieste e direttore della divisione corporate & regulatory affairs BAT Italia; Greta Pignata, Head of Marketing Communication, Bayer Crop Science; Stefano Mariani, Ricercatore Unità di ricerca Bioinspired Soft Robotics, IIT; Chiara Antonucci, CEO, Abit Agritech Srl; Pietro Paganini, co-founder, Competere; Vincenzo Iudicelli, Site-Head Catania, Zoetis; Matteo Lorito, presidente di Agritech Center e rettore dell’ Università Federico II Napoli, introdotti da Andrea Morbelli, partner Open Gate Italia e moderati da Paolo Mazzanti, presidente della società, sono state affrontate le principali questione relative al tema dell’innovazione tecnologica nel settore agricolo sempre più rilevante nelle agende nazionali e internazionali, nonché essenziale per il futuro del settore.

Come è emerso dal convegno, nel 2023, il mercato delle soluzioni digitali per la tracciabilità ha registrato un incremento del 22%; mentre solo il 9% delle aziende agricole pratica ha adottato il carbon farming. Nel complesso, il mercato dell’Agricoltura 4.0 ha raggiunto un valore di 2,5 miliardi di euro, con un aumento del 19% rispetto al 2022. Sullo sfondo di questo scenario il momento attuale si profila decisivo per dare una marcia in più al cambiamento, dal momento che il PNRR prevede un investimento di 1,6 miliardi di euro per la creazione di cinque Centri Nazionali di eccellenza, aggregazioni di università, enti e organismi pubblici e privati di ricerca e imprese, distribuiti su tutto il territorio nazionale. Questi centri, organizzati secondo il modello Hub & Spoke, in cui l’Hub svolge attività di gestione e coordinamento e gli Spoke di ricerca, rappresentano per il Paese una novità, tanto dal punto di vista scientifico che tecnologico.

A tal proposito Andrea Di Paolo ha affermato “Negli ultimi dieci anni, abbiamo investito circa 300 milioni di euro nell’agricoltura italiana a dimostrazione del nostro impegno a lungo termine nei confronti di questo settore fondamentale per l’economia del Paese – ha dichiarato Andrea Di Paolo, Corporate and Regulatory Affairs Director di BAT Italia e Presidente BAT Trieste –  Questi investimenti ci hanno permesso di sostenere migliaia di agricoltori e di contribuire allo sviluppo di un settore di eccellenza e oggi, con WePlant, portiamo l’innovazione tecnologica al servizio della sostenibilità, aprendo la strada a un futuro più sostenibile per l’agricoltura”.

Greta Pignata ha aggiunto: “La tecnologia sia un prezioso alleato per condurre una vera rivoluzione nel settore agricolo, migliorandone efficienza, sostenibilità e produttività. E questo è ancora più vero quando alle tecnologie digitali si uniscono l’innovazione nel campo della genetica e le moderne soluzioni di protezione delle colture, per un approccio integrato e multifattoriale a beneficio degli agricoltori.”

Stefano Mariani ha continuato: “All’interno dell’unità Bioinspired Soft Robotics di IIT – Istituto Italiano di Tecnologia – ci occupiamo di osservare la Natura studiando l’evoluzione, sviluppando soluzioni tecnologiche che abbiano ricadute anche nel settore dell’agricoltura di precisione, bioispirate. Per esempio, con il progetto europeo I-Seed, di cui IIT è capofila, combiniamo robotica bioispirata, materiali soffici e innovativi, e intelligenza artificiale per sviluppare robot innovativi ispirati ai semi delle piante e in grado di agire come sensori per il monitoraggio dei parametri di salute del suolo, quali la presenza di inquinanti, e dell’aria, come i livelli di CO2, temperatura e umidità.”

“Poiché il pieno sviluppo degli Hub è legato direttamente alla collaborazione tra università, enti di ricerca, istituzioni pubbliche e private, e imprese – ha concluso Paolo Mazzanti – siamo soddisfatti di aver creato un’occasione per costruire network ponendo così le basi per nuove collaborazioni.”


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