Nella mattinata di ieri, Agenti del Commissariato di Ortigia hanno eseguito una articolata indagine, convenzionalmente denominata “Sotto Torchio”, al termine della quale si è fatta luce su illeciti smaltimenti di rifiuti liquidi pericolosi, provenienti da frantoi oleari ubicati nei comuni di Siracusa, Avola e Melilli.
Al termine dell’attività sono stati denunciati in stato di libertà 13 persone che rispondono a vario titolo dei reati di (falsità ideologica commessa da privati in atto pubblico e smaltimento illegale di rifiuti liquidi provenienti dalla molitura delle olive).
Sono stati sequestrati, altresì, 5 impianti di molitura delle olive con relative cisterne nonchè una pala meccanica. Le persone denunciate sono:
1) C.P. classe 1940;
2) C.P. classe 1962;
3) C.N. classe 1939;
4) C.S. classe 1965;
5) G.G. classe 1935;
6) G.G. classe 1965;
7) G.S. classe 1960;
8) V.E. classe 1955;
9) V.G. classe 1951;
10) M.M. classe 1988;
11) M.F. classe 1924;
12) P.M. classe 1968;
13) A.R. classe 1981
L’attività investigativa ha consentito di individuare alcune persone che, durante la lavorazione delle olive, senza considerare le gravi conseguenze per l’ambiente, scaricavano nel terreno e nella rete fognaria, 570.000 litri di acque di vegetazione. In particolare, nel tratto di mare antistante Contrada Zuccara – Avola, sono stati smaltiti illegalmente circa 350.000 mila litri di acque di vegetazione (provenienti dalla lavorazione meccanica delle olive). Da una stima effettuata sulla base dei dati ricavati dai registri di scarico è stato calcolato che la quantità di Acqua di Vegetazione versata in mare, attraverso la rete fognaria, è pari a quella prodotta da una città di 250.000 abitanti (otto volte il comune di Avola).
Nel territorio di Melilli le Acque di Vegetazione sono state convogliate direttamente in alcuni terrapieni e all’interno di un Bunker (rifugio bellico) che era stato recentemente ristrutturato con i fondi della comunità europea.
Le Acque di Vegetazione (AV) rappresentano il principale sottoprodotto della produzione olearia e derivano dall’acqua della drupa (oliva), dall’acqua di lavaggio delle olive e degli impianti. Le Acque di Vegetazione, che sono fortemente acide, maleodoranti ed hanno un elevato potere inquinante, sono state versate sul terreno causando acidificazione, saturazione, ristagni, impermeabilizzazione e intossicazione.
Ad Avola le Acque di Vegetazione sono state immesse, attraverso gli scarichi fognari, in mare determinando, in tempi brevissimi, fenomeni di anossia per depauperamento dell’ossigeno disciolto nell’acqua a discapito non solo della fauna ittica ma anche dei microrganismi aerobici. Si rappresenta, inoltre, che le AV immesse in baie costiere a basso regime idrodinamico determinano fenomeni di putrefazione che compromettono sia la qualità dell’acqua che la qualità dei sedimenti depauperandola dalla componente biologica animale e vegetale. Infine, l’elevata acidità delle AV, dovuta alla presenza di acidi organici e il notevole contenuto di polifenoli, determinano la corrosione e l’ostruzione della rete fognaria.
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