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Ortigia Sound System: artisti non pagati. La risposta di Oss: “non abbiamo scusanti, ma pagheremo chi deve essere pagato”

"Stiamo portando avanti misure di salvaguardia per gli artisti e il valore e patrimonio del festival"

Decine tra agenzie e artisti internazionali della scena della musica elettronica non pagati da Ortigia Sound System (Oss), Aps che organizza a Siracusa il festival “Ortigia Sound” ogni estate. La vicenda ha scatenato, a partire da un post dello scorso 12 febbraio di una agenzia di Amsterdam, Minor Am, decine di reazioni di artisti anche molto noti. Il tutto è stato poi rilanciato e amplificato da Resident Advisor, piattaforma di riferimento a livello mondiale per il settore, che ha pubblicato un articolo sul proprio magazine. E in Consiglio comunale c’è chi (come Pd e FdI) presenterà un ordine del giorno in aula per capire i rapporti con il Comune di Siracusa che ha più volte concesso il patrocinio.

Enrico Gambadoro, fondatore dell’associazione culturale Ortigia Sound System e direttore creativo del festival, non si tira indietro: “non abbiamo scusanti – ammette – si conosceva già, nella music industry, la situazione fragile del festival. E più volte è stata comunicata alle agenzie degli artisti. Può esserci ancora qualche reminiscenza del passato, dovuta ai numerosi passaggi tra società e organizzazioni, ma la quasi totalità del nostro insoluto riguarda il 2024″.

Insomma, nel mercato musicale i problemi economici di Oss erano ampiamente conosciuti ma non per questo si sottraggono alle responsabilità. Anche perché il festival è nato nel 2014 e solo nel 2019 per cause gestionali l’associazione ha accusato una prima perdita, che durante il covid si è acuita (come per tutte le realtà culturali, ferme), salvo poi ripartire nel 2021 e nel 2022 grazie a un sostegno economico esterno. “Siamo riusciti ad arginare, ma nel 2023 e 2024 siamo ricaduti nelle difficoltà – ancora Gambadoro – prima per le grosse ripercussioni causate anche dall’incendio all’aeroporto di Catania, poi per il cambio di location e gli attacchi sul palco allo Sbarcadero. Non è una giustificazione ma certo non siamo stati facilitati e ora la crisi economica non affrontabile. Stiamo portando avanti misure di salvaguardia per gli artisti e il valore e patrimonio del festival. Ci mettiamo la faccia, come abbiamo fatto nei momenti belli”.

L’obiettivo dichiarato è quello di trovare soluzioni finanziarie per coprire gli insoluti e pagare chi deve essere pagato. L’organizzazione nel frattempo vuole anche tutelare lo storico del festival e per l’edizione 2025 si riserva prima di concludere le operazioni in questione e poi di comunicare le intenzioni per il futuro. Al momento alquanto nebuloso.


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