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Padre Tito Marino su Santa Lucia: “Che questa emozione nel vedere la Patrona sia una fede prolungata e un percorso verso Cristo”

Il corpo della Santa Patrona rimane in Cattedrale fino al 26 dicembre

“Che questa emozione nel vedere la Patrona sia una fede prolungata e un percorso verso Cristo”. Così Tito Marino, parroco della Cattedrale di Siracusa, commenta la grande affluenza per l’Ottava della Santa di sabato, e le code che si cono create fuori dalla chiesa, prima in Borgata e poi al Duomo, per rendere omaggio a Santa Lucia.

Siracusa è Santa Lucia, e Santa Lucia è Siracusa. C’è una sorta di identificazione totale dei cittadini. – dice il parroco – La processione con il Simulacro e il corpo è stato significativo per la città, e non solo. Tanto che – continua – abbiamo calcolato che in questi giorni sono state circa 100mila le persone che hanno reso omaggio a Santa Lucia”.

Per l’ottava delle celebrazioni della Patrona una processione lenta, sentita, vissuta con fede e con il senso dell’appartenenza a una comunità che ha abbracciato Santa Lucia con molto affetto. Tra i fedeli il desiderio di tenere il corpo in città c’è. A testimoniarlo la raccolta firme avviata nei giorni scorsi in piazza Santa Lucia. Al momento però il corpo della Santa Patrona è in Cattedrale e tutti lo potranno visitare fino al 26 dicembre. Poi saranno traslate in due cittadine che hanno come patrona la martire siracusana: a Carlentini e il 27 a Belpasso, poi ad Acicatena ed infine il corpo sarà traslato nella Cattedrale di Catania dove resterà il 28 e il 29 dicembre. Giorno 30 le spoglie ripartiranno per Venezia.

Sull’argomento del rientro definitivo del corpo, Padre Marino commenta: “Il problema non è la dimensione della fisicità, bisogna calcolare la storia. È vero che Santa Lucia è nata e morta a Siracusa. Però è anche vero che già sta a Venezia da ottocento anni. Quindi anche i veneziani hanno una certa identificazione con Santa Lucia”.

E infine conclude lanciando un messaggio a tutti: “che adesso sia un’evoluzione di fede e diventi una relazione più continua e più seria con lei che poi porta al Signore”.


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