La prima volta la pandemia, la seconda il Covid di oltre metà rosa e la conseguente sconfitta a tavolino (contro il Telimar) e adesso degli arbitri e dei delegati non all’altezza. Il rapporto tra l’Ortigia e l’Euro cup appare tutt’altro che idilliaco, ma almeno oggi, a differenza di altre volte, si può provare a guardare il bicchiere mezzo pieno.
Perchè nella sfida di ritorno degli ottavi contro il Savona gli uomini di Piccardo sono stati a 3 secondi dall’impresa: quella di ribaltare o quantomeno riequilibrare la brutta partita d’andata persa per 7-2. E l’Ortigia lavorando pallone su pallone, in una partita per lunghi tratti molto spigolosa, c’era riuscita. A 3 secondi dalla fine del match, infatti, i biancoverdi erano sul punteggio di 13-8. Un +5 che rimetteva tutto in parità rinviando la disputa ai rigori se non fosse arrivato il pasticcio arbitrale e al tavolo della giuria.
Time out chiesto da mister Angelini per Savona a 3 secondi dalla sirena finale, dopo una serie di difficoltà da parte della coppia arbitrale per far riprendere il gioco, la palla viene data in mano a Valerio Rizzo. Quest’ultimo batte e si porta al tiro, battendo Tempesti. Per l’Ortigia e anche per i molti presenti, il tiro sarebbe stato scagliato a tempo già scaduto, ma il cronometro ufficiale (partito in ritardo) segna ancora un secondo di gioco. Non c’è tecnologia (Var) che possa aiutare, né qualcuno che abbia la forza di prendersi la responsabilità del pasticcio. Dopo un lungo conciliabolo al tavolo, quindi, gli arbitri assegnano la rete che consente al Savona di passare il turno e che lascia solo l’amaro in bocca in casa Ortigia.
Resta però in archivio una partita vera, in cui il sette biancoverde ha gettato il cuore oltre l’ostacolo, riuscendo a più riprese a rimettere in gioco una qualificazione che dopo la partita di andata sembrava totalmente compromessa. Nonostante le tante espulsioni – Savona a metà dell’ultimo tempo è stata costretta a schierare il secondo portiere come giocatore di movimento – e il finale convulso, al termine dell’incontro tutti i giocatori si sono abbracciati e salutati, lasciando in campo quello che appartiene al campo.
C’è da salvare la prestazione sia in fase offensiva (soprattutto con l’uomo in più) sia in fase difensiva. Testa e cuore adesso vanno all’ultimo appuntamento del 2022 che il destino ha voluto essere nuovamente a Savona contro la formazione di Angelini.
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