Paolo Mezzio: “Ritroviamo il valore di stare insieme. Il Paese è diviso e lacerato ma dobbiamo capire, insieme, quale progetto costruire”.
“Ritrovare il valore di stare insieme per governare un momento storico straordinario”. L’appello è arrivato all’unisono, questa mattina, dal palco del Consiglio generale che la UST Cisl di Siracusa ha tenuto nel salone dell’Open Land di viale Epipoli.
L’appuntamento, che apre di fatto la stagione congressuale, è servito per rimarcare i punti centrali dell’attività sindacale, inquadrandola nel particolare, e critico, momento storico.
Non sono mancati – nella relazione del segretario generale della UST Cisl, Paolo Sanzaro – i riferimenti alla grave crisi economica internazionale e, quindi, italiana. “Occorre – ha sottolineato nel suo intervento, riferendosi agli interventi necessari – trovare il massimo consenso per attuare quelle riforme necessarie. Non serve soltanto l’unità sindacale; anche la politica deve superare posizioni di forza o di contrasto. Maggioranza ed opposizione sono chiamati a collaborare, condividendo scelte che possano essere sviluppate con una cabina di regia e di monitoraggio sulle situazioni delle imprese e dei lavoratori”.
Nelle linee guida offerte al dibattito, Sanzaro non ha mancato di fare riferimento alla necessità di un nuovo modello contrattuale e di un federalismo fiscale che porti autentici vantaggi al Mezzogiorno. Quindi, l’accenno alle vertenze siracusane con le infrastrutture come tema portante per il futuro economico dell’intera provincia. “Questo vale per la zona industriale – ha sottolineato – quanto per il turismo e l’agricoltura. Non chiediamo privilegi, ma stesse opportunità di altre località del Paese”.
“Infine, dopo avere ribadito la centralità dell’Accordo di Programma per la chimica, l’appello alla responsabilità di tutti i soggetti. “Lo esige il momento che viviamo – ha ammonito Sanzaro – Ora ognuno di noi deve fare la propria parte ritrovandosi attorno a valori condivisi. Un Patto per Siracusa che sia un patto vero e sul serio”.
E sulla straordinarietà delle crisi che investe l’Italia è tornato anche il segretario nazionale confederale, Paolo Mezzio. “Non è la solita crisi – ha esordito – il sistema economico mondiale è stato fondato sull’inganno; per meglio dire, sul debito. Il paradosso è che, adesso, gli italiani rischiano di pagare i debiti degli americani. Il Paese è diviso e lacerato; serve ritrovare quel valore di stare assieme. Bonus e social card sono insufficienti, forse sarebbe stato meglio aumentare le pensioni minime.”
“I problemi maggiori – ha continuato Mezzio – ricadranno, ancora una volta, sulle fasce più deboli mentre con i conti dormienti si pensa ad aiutare le banche”.
Infine l’accenno ad alcuni problemi prettamente siracusani. Intanto, in materia di federalismo fiscale, “la necessità che le aziende paghino le tasse in Sicilia”. Poi, riferendosi alla zona industriale e, più in particolare, all’importanza strategica del porto di Augusta, un passaggio sul recente decreto per la bonifica della rada.”
“È un’occasione importante per la nostra provincia – ha sottolineato il segretario nazionale cislino – l’unica mia preoccupazione è su come verranno utilizzate le somme. Se non parte la bonifica della zona industriale di Siracusa, ad esempio della rada del porto di Augusta, è chiaro che quest’area industriale rischia di essere messa fortemente in discussione. Quel porto, dichiarato hub perché secondo in Europa per fondali e posizione geografica, rappresenta una opportunità per l’intero Paese. Enti e le istituzioni locali e la stessa Regione devono, adesso, giocare un ruolo centrale in questa vicenda; ne va del futuro di questa provincia e dell’intera Sicilia”.
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