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“Parole violente e offensive durante l’assemblea sindacale”: il sindaco Carta scrive alle istituzioni

“Un’occasione persa dove le priorità sono passate in secondo in piano - afferma l’on. Carta - si è screditato deliberatamente l’operato di chi ogni giorno, come il sottoscritto, dimostra la propria attenzione al territorio con i fatti. Confido nello spirito di collaborazione e nel senso di giustizia che mai dovrebbe venir meno

Stamane con una lettera rivolta al Presidente della Regione Renato Schifani, all’assessore dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità Roberto Di Mauro, all’assessore delle attività produttive Edmondo Tamajo, al Commissario provinciale di Siracusa Mario La Rocca, al presidente di Confindustria Gian Piero Reale, ai sindaci della provincia di Siracusa, ai deputati nazionali e regionali e ai sindacati, l’on. Giuseppe Carta ha rivolto un appello alla moderazione e al rispetto dei ruoli. L’esigenza è nata a seguito di una assemblea sindacale svoltasi ieri dove, oltre a discutere del ridimensionamento Eni Versalis, si è sfruttato quel palco per far fare politica e rivolgere parole violente ed offensive nei confronti dell’on. Carta. “Un’occasione persa dove le priorità sono passate in secondo in piano – afferma l’on. Carta – si è screditato deliberatamente l’operato di chi ogni giorno, come il sottoscritto, dimostra la propria attenzione al territorio con i fatti. Confido nello spirito di collaborazione e nel senso di giustizia che mai dovrebbe venir meno”.

Ecco la lettera in versione integrale in riferimento all’assemblea sindacale dell’area industriale svoltasi a Priolo Gargallo il 30 ottobre:

“In occasione dell’annunciato ridimensionamento degli attuali assetti industriali di Eni Versalis, conseguente al Piano industriale che ha segnato una brusca virata verso scelte obbligate di riconversione sostenibile di taluni degli impianti che hanno fatto la storia della chimica di base in Sicilia e in Italia, ho assunto il preciso impegno, nell’esercizio del duplice ruolo che rivesto, di Sindaco del comune di Melilli e di parlamentare regionale presidente della commissione legislativa Ambiente dell’Ars, di garante istituzionale del mio territorio.

L’impegno a tal fine profuso dallo scrivente, nello svolgimento delle proprie prerogative istituzionali, è costantemente orientato verso soluzioni che consentano un confronto costruttivo e giammai contrapposto tra tutti gli attori coinvolti in questa riconversione industriale, le cui sorti tengono giustamente in apprensione i tanti lavoratori e le loro famiglie che da sempre hanno vissuto grazie al Polo industriale.

Nella mia veste di parlamentare regionale ho favorito il confronto con l’Assessore alle Attività produttive, l’Assessore regionale all’energia e i servizi di pubblica utilità insieme alle rappresentanze sindacali ed ai rappresentanti del mondo imprenditoriale, in un’apposita riunione congiunta tra le commissioni parlamentari competenti, proprio per individuare soluzioni che offrissero garanzie certe per gli attuali livelli occupazionali e di continuità e sviluppo per il Polo industriale. A ciò si aggiunga un’intensa attività ispettiva, con interrogazioni ed interpellanze, che dimostra un impegno finalizzato a monitorare costantemente l’evolversi dei fatti che interessano la sorte del Polo industriale.

A fronte di un impegno, il mio, orientato al confronto costruttivo, al di fuori di appartenenze politiche, teso ad ascoltare con grande rispetto e senso di responsabilità le esigenze di ogni attore del processo di riconversione industriale in atto, duole constatare che alcuni, invece, hanno purtroppo dimostrato di remare in direzione contraria e, impiegando impropriamente il proprio ruolo istituzionale di rappresentante dei diritti dei lavoratori, hanno ritenuto opportuno lanciarsi in invettive politiche contro lo scrivente che nulla hanno a che vedere con la causa comune a cui tutti dovrebbero in questo momento tendere.

Ho appreso con grande rammarico di un’assemblea sindacale autorizzata nella quale piuttosto che discutere delle iniziative da assumere a tutela dei lavoratori interessati dal processo di riconversione, si è ritenuto più utile esprimere, nei confronti della politica locale e nei miei in particolare, una violenza verbale che contraddice gravemente le regole e gli stessi principi etici che dovrebbero governare lo svolgimento di un’assemblea sindacale.

Non è fomentando un’ingiusta ed ingiustificata contrapposizione con le autorità politiche che credo si faccia il bene dei lavoratori, anzi, sono propenso a ritenere che un atteggiamento simile possa mettere seriamente a rischio l’azione in questi giorni e in queste ore condotta anche dalla politica, ad ogni livello intesa, insieme alle industrie ed alla parte autentica della rappresentanza sindacale.

Il clima di forte tensione che si è registrato è significativo di una volontà, sicuramente riferibile a pochi facinorosi, ma ha comunque minato la serenità necessaria allo scrivente per svolgere il proprio ruolo istituzionale, inducendomi a scrivere la presente.

Questa mia vuole rappresentare un invito nei confronti delle grandi aziende del territorio e delle sigle sindacali tutte a voler vigilare sul rispetto delle regole e dei principi che governano l’esercizio del diritto a prendere parte alle assemblee sindacali, per fare in modo che queste non diventino occasione di intimidazione nei confronti di quanti, come lo scrivente, svolge con responsabilità il proprio impegno istituzionale”.


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