Scintille – anche se meno di quanto attese – e richieste di responsabilità al vertice del Partito Democratico siracusano. È stata formalmente depositata oggi una mozione di censura nei confronti del segretario provinciale Piergiorgio Gerratana, firmata da 54 componenti dell’Assemblea Provinciale del Pd.
Il documento, di natura politico-programmatica, è stato indirizzato alla presidente dell’assemblea, Renata Giunta, e verrà posto al voto nella prossima riunione dell’organismo, come richiesto da Orazio Scalorino, che ha chiesto che venga anche inserito agli atti, con tutte le sottoscrizioni.
Nella mozione si esprimono critiche molto dure nei confronti del segretario provinciale, accusato di aver abbandonato il ruolo di garanzia durante la fase congressuale per l’elezione del segretario del circolo di Siracusa, schierandosi apertamente a favore di uno dei due candidati, e contribuendo così a “una frattura insanabile” all’interno del partito.
I firmatari parlano apertamente di crisi di maggioranza e della fine della fiducia politica nei confronti di Gerratana, puntando il dito anche contro la gestione del ricorso che ha portato all’annullamento del voto online, “privando decine di giovani democratici e lavoratori del diritto di voto” e alterando – secondo quanto scritto nel testo – “il libero e pieno esercizio del confronto congressuale”.
Secondo i firmatari, questa gestione avrebbe compromesso la credibilità e l’autorevolezza del PD siracusano, anteponendo “logiche correntizie” all’interesse del partito. Da qui, l’invito al segretario a una riflessione sulla prosecuzione del suo mandato e la richiesta agli organismi regionali e nazionali del partito di intervenire per ripristinare correttezza, trasparenza e regole democratiche nel partito provinciale.
Nel corso dell’assemblea, la presidente Renata Giunta ha dichiarato la propria disponibilità a rassegnare le dimissioni (Se può aiutare a trovare una soluzione), gesto che testimonia la gravità del momento politico interno al PD siracusano.
Durante l’assemblea sono stati numerosi gli interventi dei segretari cittadini del Pd, quasi tutti vorrebbero evitare la mozione sfiducia a Gerratana provando a ricomporre le fratture in atto. Ma sembra esserci un’unica via d’uscita: Dierna confermato segretario cittadino, come emerso dal voto contestato a risultato ottenuto, Gerratana chiamato a ricomporre e ripartire con altro atteggiamento.
La mozione rappresenta un passaggio cruciale per il futuro della segreteria provinciale, che si ritrova ora a fare i conti con un partito profondamente diviso, frammentato e attraversato da una crisi di legittimazione interna. E la questione del segretario cittadino è soltanto una scusa per la resa dei conti.
E Glenda Raiti, Vice Segretaria della Federazione provinciale del PD, in una nota conferma la spaccatura che appare definitiva tra i democratici: “Si è tenuta una riunione di parte dei membri dell’assemblea provinciale, non qualificabile come assemblea, in attesa del parere della commissione regionale di garanzia autorevolmente richiesto da Giuseppe Stefio, Sindaco di Carlentini e unico consigliere provinciale PD. Vi è infatti da sciogliere, in diverse assemblee provinciali PD in Sicilia, il nodo sulla composizione legittima della medesima assemblea, dal momento che un numero assai significativo di suoi membri risulta eletto anche all’assemblea regionale.
La richiesta di rinvio era stata consegnata in Direzione alla Presidente Giunta, la quale non l’ha presa in considerazione, confermando una convocazione dell’assemblea di dubbia legittimità. La Presidente Giunta, votata dall’assemblea degli aventi diritto, ha annunciato, nella riunione odierna, le proprie dimissioni, atto che apprezziamo e che riteniamo doveroso e non rinviabile (in realtà ha detto di essere disponibile a dimettersi da subito, ndr). Risulta che in questa riunione sia stato “presentato” un documento, che circolava da alcuni giorni, firmato, a quanto pare, da rappresentanti, a vario titolo, di un pezzo della maggioranza che sostenne Gerratana e da esponenti della minoranza ma che non è stato possibile sottoporre al voto dei “presenti”. Il documento censura duramente il comportamento del Commissario Stumpo e del segretario provinciale sulla vicenda Siracusana. Al di là del merito di queste critiche che riteniamo infondate esprimendo la nostra solidarietà e fiducia ai ’censurati’, per la parte che riguarda invece le difficoltà e il necessario rilancio dell’attività politica provinciale prendiamo atto che il documento, contrariamente a quanto fatto trapelare da alcuni alla stampa, non si spinge, tuttavia, a chiedere le “dimissioni” del Segretario provinciale, parola mai presente nel pur lungo e articolato documento. Si chiede, invece, una seria riflessione sull’opportunità di continuare l’esperienza e una seria verifica programmatica. Va accolta positivamente questa formulazione, segno, evidentemente, di posizioni articolate e dialettiche tra i proponenti del documento che, al di là della consistenza numerica e rappresentatività dei firmatari, meritano un necessario e serio approfondimento e un aperto confronto come quello già avviato dal Segretario nella Direzione di ieri a partire dalla soluzione della specifica vicenda del Circolo di Siracusa che è già oggetto di un confronto costruttivo e rivolto a tutto il Partito, nonché dall’ascolto delle critiche politiche avanzate dalla componente Left Wing e dagli interventi dei GD particolarmente apprezzati. Confronto che deve anche brevemente e apertamente soffermarsi sulle ragioni effettive che hanno avviato lo scontro odierno e che sembrano aver avuto origine, presso alcuni dirigenti, dall’elezione provinciale del Sindaco Stefio da un lato e dall’ingresso del capogruppo di Siracusa Massimo Milazzo in maggioranza dall’altro, su questioni forse legate a preoccupazioni e ansie personalistiche di scenari tutti da immaginare e riferiti a prossime e lontane elezioni. Ad oggi, non è stata dunque presentata, né votata da una maggioranza dei membri elettivi – in un’assemblea alla quale siano stati convocati tutti i componenti di diritto (elettivi e per funzione) – una mozione di sfiducia al Segretario provinciale ai sensi del comma 11 art. 8 dello Statuto regionale. Ai fini di chiarire il quadro politico interno, e le sue origini, nel rispetto delle iscritte e degli iscritti di tutta la provincia, invitiamo, dunque, una volta acquisito il parere della commissione regionale di garanzia, i membri elettivi dell’assemblea, che lo desiderino davvero, a presentare all’ordine del giorno una mozione di sfiducia al Segretario provinciale, che porti a un nuovo congresso provinciale dopo appena sei mesi dalla conclusione del congresso. Fino ad allora, come emerso alla Direzione provinciale, continua il dialogo costruttivo avviato ieri, in un clima di collaborazione e confronto con tutto il Partito provinciale, inclusa la vecchia minoranza. Fuori da personalismi ed eccessi improduttivi, il confronto si è già indirizzato sul rilancio programmatico richiesto, sul rinnovo dell’Unione comunale, nonché sull’agenda dell’azione politica nel territorio, a partire da una serie di iniziative sulla sanità, con il pieno e paritario coinvolgimento di tutte le espressioni plurali, a partire da quelle quelle che giustamente reclamano una mancata attenzione e valorizzazione del loro contributo, e dei circoli appena rinnovati”.
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