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Pd Siracusa tra voto annullato e regole cambiate in corsa: congresso nel caos. Il commissario D’Arrigo: “ballottaggio”

D’Arrigo ha però rivendicato il proprio ruolo: “Il Pd di Siracusa ha un segretario provinciale, non è più commissariato e conta oltre 800 iscritti. Missione compiuta”

Nonostante i toni concilianti e l’apparente voglia di “voltare pagina”, la conferenza stampa convocata oggi da Giacomo D’Arrigo, delegato del Commissario per il Congresso del Partito Democratico a Siracusa, ha restituito il quadro di un partito ancora profondamente diviso e in piena crisi di fiducia interna. Anche se proprio D’Arrigo sembra non riesca (o non voglia) vederlo.

Al centro della disputa, l’annullamento dell’elezione del segretario cittadino Alessandro Dierna, votato online da circa 200 iscritti. Il congresso, inizialmente risolto con la vittoria per pochi voti di Dierna sul candidato avversario Maria Grazia Ficara, è stato invalidato a posteriori. E, nonostante la presenza di soli due contendenti, si è deciso di procedere con il ballottaggio. Una scelta che ha sollevato dubbi e sospetti tra gli iscritti e gli stessi dirigenti locali, molti dei quali parlano apertamente di regole cambiate in corsa dopo l’esito del voto.


D’Arrigo ha ammesso le criticità: “avevo dato l’ok al voto online, ma solo a certe condizioni. In buona parte non sono state rispettate”. Tuttavia, non è stato chiarito quali condizioni sarebbero state violate, né perché il voto sia stato considerato valido fino all’annuncio del risultato. Alla domanda se non ritenga distruttivo per il partito modificare il regolamento dopo aver conosciuto l’esito del voto, D’Arrigo ha replicato: “È un dato di fatto. Io non so neanche quale piattaforma sia stata usata, ho delegato tutto ai Giovani Democratici”. Con i quali sono volati gli stracci nei giorni passati. A chi gli ha contestato un’applicazione selettiva del regolamento, D’Arrigo ha risposto evocando una linea di compromesso tra forma e sostanza: “se si invoca l’applicazione rigida delle regole, dovremmo anche dire che il verbale che proclama l’elezione di Dierna non è firmato da tutte le persone che avrebbero dovuto firmarlo. Cosa dovrei fare allora? Dire a oltre 700 persone che il loro voto non vale? Aggiungiamo buon senso, salviamo la gente e salviamo il verbale. Restiamo nel perimetro delle cose fattibili”.

Secondo il delegato, la soluzione condivisa è quella di procedere al riconteggio o al ballottaggio nei quattro circoli coinvolti nel voto online: “Tutti e quattro sanno come procedere. A Siracusa, sicuramente si andrà al ballottaggio”. Nel tentativo di depotenziare le polemiche, ha definito fisiologiche le tensioni interne: “I congressi sono fatti così, tra polemiche e colpi bassi”, aggiungendo di essere rimasto “amareggiato” per la diffusione di screenshot di conversazioni interne, che – a suo dire – andrebbero attribuiti con chiarezza per onestà, “non per cercare un colpevole, ma per chiarezza nei metodi”.

Eppure, i verbali non sono stati annullati, e tra coloro che hanno votato online figura anche il senatore Antonio Nicita, che aveva delegato proprio D’Arrigo per portare a termine i congressi. Il tutto si inserisce in un contesto già infuocato. Dopo le tensioni emerse al congresso provinciale per l’elezione di Spada (con l’assenza dei vertici) e le manovre interne che a Siracusa hanno visto il passaggio di figure come Cutrufo e Bonomo da una corrente all’altra, la scelta di annullare il voto suona per molti come una sconfitta della linea della trasparenza. D’Arrigo ha però rivendicato il proprio ruolo: “Il Pd di Siracusa ha un segretario provinciale, non è più commissariato e conta oltre 800 iscritti. Missione compiuta”. Ma il rischio è che, mentre si rivendica una stabilità formale, la frattura tra le anime del partito resti profonda e irrisolta. E soprattutto insanabile.


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