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Petizione per Draghi, il sindaco di Buccheri dice “no”: “il voto non è un tabù”

Per Caiazzo alcuni sindaci stanno firmando la petizione in buona fede, altri, invece, lo starebbero facendo per posizionarsi in vista delle prossime elezioni nazionali

Il fronte dei sindaci della provincia di Siracusa si spacca sul sostegno a Mario Draghi. Da una parte, infatti, ci sono i primi cittadini di Siracusa e Ferla che hanno già sottoscritto l’appello dei sindaci per la prosecuzione dell’attuale esperienza di Governo. E oggi si attendono nuove sottoscrizioni siracusane, a partire da quella del sindaco di Augusta Giuseppe Di Mare, per passare a quelle dei colleghi di Solarino (Peppe Germano), Canicattini Bagni (Paolo Amenta), Palazzolo Acreide (Salvatore Gallo) e forse altri.

Ma c’è anche chi, ieri nell’ormai nota “chat dei sindaci”, e oggi pubblicamente, si schiera nel fronte del “no”, invocando le elezioni. È il caso del sindaco di Buccheri, Alessandro Caiazzo, secondo cui la campagna elettorale starebbe già logorando da mesi il governo Draghi ed un ulteriore prosecuzione, a condizioni ancora mutate, non farebbe altro che ingigantire la litigiosità del Parlamento, immobilizzando ulteriormente il lavoro dell’esecutivo.

Non si capisce per quale ragione in Italia, parlare di voto, sia sempre un tabù – dice Caiazzo -. Probabilmente invece, diverse forze politiche che hanno la necessità di dover riorganizzare i propri ranghi per superare la soglia di sbarramento, cercano di prendere tempo; tutto ciò è inammissibile ed ingiusto nei confronti degli italiani, dello stesso presidente Draghi e per l’intelligenza dei sindaci che, in questa fase, non dovrebbero prestarsi al becero gioco della politica romana.”

Motivazioni che spingono il primo cittadino di Buccheri a non sottoscrivere la petizione dei sindaci (il 20% dei colleghi italiani sottolinea Caiazzo) che hanno posto alla base della loro petizione la necessaria “stabilità” del Paese. “Alcuni – spiega – sicuramente in buona fede, ma altri sicuramente no e li vedremo presto scendere in campo con i vari “partitini” per tentare la scalata politica. Credo anche che Draghi sia troppo intelligente per farsi tirare la giacca e che le elezioni sono, finalmente, più vicine che mai.”


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