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Pietrangelo Buttafuoco a Siracusa per presentare la rivista de “La Biennale”: “Venezia e Siracusa, da oggi più vicine nel nome della Cultura”

Non è mancata una riflessione sulla situazione dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico

La storica rivista de “La Biennale” di Venezia, a 53 anni dalla sua ultima pubblicazione, è stata presentata domenica, in anteprima nazionale, al Teatro Massimo di Siracusa, dal presidente della Biennale, Pietrangelo Buttafuoco e dall’assessore alla Cultura, Fabio Granata. Un evento di grande importanza seguito da un pubblico attento e curioso che ha gremito il Teatro. Un evento che conclude la stagione culturale 2024. “Il racconto di una nuova grande avventura culturale – secondo Fabio Granata – e di un rapporto inedito tra Venezia e Siracusa. Un grande onore per la nostra città avere accolto il Presidente della più grande istituzione culturale italiana”.

Il numero 1/24 è intitolato Diluvi prossimi venturi/The Coming Floods e, come da tradizione, avrà cadenza trimestrale e si occuperà di Arte, Architettura, Cinema, Danza, Musica, Teatro e Moda. La direttrice editoriale e responsabile dell’Archivio Storico, Debora Rossi, nelle note informative sulle caratteristiche fondanti della rivista sottolinea la parola “ricerca” per ribadire quanto questo termine, “che ricorre nella stessa legge istitutiva della Biennale”, sia una “parola guida” in uno spazio di “riflessione e discussione intorno all’oggi”. E da qui è partita anche la conversazione, a tratti ironica ma caratterizzata dall’accattivante e istrionico piglio di Pietrangelo Buttafuoco, “cittadino di Agira, residente a Venezia”. Una conversazione colta e brillante che ha intrattenuto e affascinato il grande pubblico presente.

Buttafuoco ha affermato che “Siracusa rappresenta per lui una emozione, un punto di riferimento esistenziale, legato a un periodo di “formazione, crescita e innesto” e di profonda empatia.
L’amore per il Teatro, per i Classici, la passione per le grandi sfide culturali, la volontà di rinsaldare il legame tra due Città di Acqua e di Luce come Venezia e Siracusa anche nel segno dell’amore per Santa Lucia”.

La riedizione della rivista, secondo il Presidente della Biennale, è senza ombra di dubbio un “investimento, perché ogni euro investito sull’Arte – ha affermato – ne produce almeno tre. Bisogna sostenere quindi l’Arte, la Cultura, il Teatro, e bisogna farlo anche da parte dei cittadini, contribuendo con il biglietto alla produzione degli spettacoli. Il pubblico deve farlo – ha sostenuto Buttafuoco – smettendo di chiedere biglietti omaggio, per sentirsi partecipe, e anche perché è attraverso il pagamento di quel biglietto che si contribuisce all’esistenza degli attori e di tutti coloro che permettono che l’Arte possa esprimersi”. Duro, deciso, consapevole Buttafuoco sui problemi che riguardano le risorse economiche destinate all’Arte e alla Cultura.

Non è mancata una riflessione sulla situazione dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico. Una realtà di 110 anni che è “solida e funziona perché ricca di contenuti, ha un programma di studio, di impegno, in una parola, è accompagnata dalla Fatica anche se non bisogna snaturare l’essenza degli spettacoli, e scegliere sapientemente le regie, i traduttori e gli interpreti senza indugiare troppo agli effetti speciali”.

Buttafuoco, dopo aver fatto i complimenti a Fabio Granata per la rinascita del Teatro, dei siti e delle attività culturali a Siracusa ha esortato ad “acquisire la consapevolezza che la ricerca tecnologica debba rivolgersi all’elemento acquatico, preannunciando una prossima Età dell’Acqua. La rivista nasce dalle risorse interne alla Biennale. La direzione, affidata a Luigi Mascheroni, giornalista e scrittore, si avvale di firme straordinarie. Importantissimo è l’utilizzo, soprattutto per l’apparato iconografico, dell’Archivio Storico della Biennale. La spinta a riaprire questa rivista è partita dalla volontà di dare un’opportunità agli artisti per ritrovarsi in uno spazio con alle spalle 130 anni di storia. Un’opportunità anche a chi è in guerra (la guerra: questa assurda follia umana!), di incontrarsi in questo spazio comune fatto di Arte e Cultura, Danza, Musica, Architettura e Teatro. Molto spazio sarà dato ai giovani talenti”. Nasce quindi, da questa domenica siracusana, una feconda collaborazione culturale tra Venezia e Siracusa.


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