“Secondo il più recente focus di Svimez sull’economia del Mezzogiorno negli ultimi 15 anni solo nella provincia di Siracusa sono stati circa 6mila (sui 52mila della Sicilia) i giovani laureati che sono andati a vivere fuori regione. E quella cosiddetta “selettiva” è solo una delle tipologie di migrazione giovanili che vede protagonista in negativo il nostro territorio, che si svuota ogni giorno di capitale umano fondamentale per una sua rinascita. Per questa ragione va accolto l’appello lanciato in questi giorni dal sindacato Ugl su questo tema. Innanzitutto fornendo le risposte possibili. Poi immaginando quelle a lungo termine, che è quello che deve fare la politica”. A dirlo è Pietro Forestiere, dirigente nazionale di Fratelli d’Italia, candidato alle Regionali 2022.
“Una risposta – ha aggiunto – è intanto informare su quanto accade proprio in questi giorni”. Forestiere si riferisce alla seconda finestra per richiedere il contributo della Regione Siciliana, sottoforma di credito d’imposta, previsto per i beneficiari della misura “Resto al Sud”. Dal 15 al 30 settembre sarà possibile presentare istanza direttamente sulla piattaforma online indicata sul sito della Regione. I fondi disponibili cui attingere per questo scorcio di 2022 sono di 1 milione 972 mila e 314 euro: lo dispone il decreto assessoriale n. 41 del 10 agosto. La piattaforma è questa: https://restoalsud.regione.sicilia.it/index.html (a cui si accede tramite Spid).
Si tratta della misura prevista dall’art. 17 della legge di stabilità regionale 2020-22 con cui la Regione Siciliana ha potenziato la misura statale “Resto al Sud” che incentiva le start-up e l’insediamento di nuove imprese, con la finalità di contrastare l’emigrazione di giovani professionalità.
“La norma regionale – ha aggiunto Forestiere – offre a chi ha scelto di avviare le proprie attività imprenditoriali nella nostra terra un’ulteriore agevolazione a sostegno dello sviluppo della nuova impresa”.
Ovviamente c’è ancora da fare: “Per il futuro, e riguardo alla nostra provincia – ha proseguito Forestiere –, è evidente che la politica dovrà intervenire in due direzioni: una è quella di sostenere e migliorare il percorso oramai intrapreso felicemente da anni, ossia quello del turismo. Ma perché possa davvero rappresentare la fuoriuscita definitiva al mono-sviluppo industriale il settore ha bisogno di essere regolamentato: la stessa cronaca in questi giorni ci racconta di uno sviluppo turistico contrassegnato da abusivismo e illegalità. Va regolamentato, perché scoraggia l’iniziativa delle persone perbene e dei giovani che vogliono fare impresa in questo settore. L’altra strada è quella suggerita ancora da Ugl. C’è un’area industriale, che puntava decisa verso la riconversione e quindi a una nuova stagione di investimenti e lavoro, che rischia la crisi definitiva innescata dall’eventuale fermata di Isab-Lukoil per l’embargo al petrolio russo e relativo effetto domino. Riguardo a questo ci chiediamo: che fine ha fatto il tavolo salva-Isab al ministero dello Sviluppo economico? Questa è una domanda che poniamo alle forze di governo”.
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