In tendenza

Pippo Gianni resta ai domiciliari: rigettata la richiesta di scarcerazione del sindaco di Priolo

Pippo Gianni è accusato di concussione, tentata concussione, falsità materiale e ideologica in atti pubblici e istigazione alla corruzione

È stata rigettata la richiesta di scarcerazione nei confronti del sindaco di Priolo, Pippo Gianni, difeso dal legale Ezechia Paolo Reale. Il Tribunale del Riesame ha confermato la misura cautelari dei domiciliari emessa dal Gip Salvatore Palmeri e adesso si attende di conoscere le motivazioni che dovrebbero essere depositate entro 45 giorni.

Pippo Gianni è accusato di concussione, tentata concussione, falsità materiale e ideologica in atti pubblici e istigazione alla corruzione e davanti ai giudici ha ribadito di non aver mai tratto alcun beneficio personale o economico dalle vicende sostenendo come le sue iniziative considerate illegali, comprese le richieste di assunzioni, fossero invece iniziative politiche volte a tutela del territorio.

Per l’accusa, rappresentata dal procuratore capo Sabrina Gambino e dal sostituto Tommaso Pagano, il sindaco avrebbe intimato a imprenditori locali, abusando delle propria posizione di vertice dell’amministrazione comunale, la dazione di ingenti somme di denaro a società da lui indicate, al fine di favorire le imprese nell’ambito delle gare di appalto, secondo la formula del partenariato pubblico – privato, garantendo alle stesse un diritto di prelazione rispetto alle altre società concorrenti. Analoghe pressioni illegittime sarebbero state poste in essere da Gianni ai fini dell’assunzione di persone in aziende leader del polo industriale siracusano.

Dalle intercettazioni è emerso che il sindaco, nel corso di colloqui con alcuni dirigenti dell’area industriale, avrebbe minacciato l’effettuazione di penetranti controlli e verifiche, nell’esercizio delle competenze attribuite al Comune nel settore ambientale, nonché l’irrogazione di sanzioni pecuniarie alle aziende che gli stessi rappresentavano, qualora non avessero assecondato le sue richieste.

Il sindaco avrebbe imposto al dirigente di settore l’accoglimento di un’istanza volta a ottenere il patrocinio di una manifestazione pubblica e un contributo economico per l’organizzazione della stessa, incidendo sulla sfera decisionale del funzionario. Analoga condotta sarebbe stata posta in essere nei confronti di un altro dirigente comunale, al fine di imporgli la revoca in autotutela di un provvedimento con effetti sfavorevoli rispetto alla pratica relativa ad un lido balneare sul litorale priolese.

E ancora, avrebbe disposto l’annullamento di sanzioni al codice della strada, elevate a privati che hanno richiesto un suo intervento, alterando il contenuto dei verbali, in concorso con personale del Comando della Polizia municipale di Priolo.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni